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Dopo l’esito delle controanalisi, i legali di Alex Schwazer avevano immediatamente notificato alla Fidal ed al Tribunale nazionale antidoping la richiesta di audizione dell'atleta e istanza di revoca del provvedimento di sospensione emesso dalla Iaaf. Alle perizie dei consulenti di parte si era aggiunta la relazione tecnico-scientifica di un terzo perito indipendente che evidenziava come non risultassero condotte e/o comportamenti dopanti da parte del marciatore.
Il Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia ha risposto alla richiesta di sospensiva della sanzione Iaaf, dichiarando la propria incompetenza a decidere sulla sospensiva che spetta solo alla Iaaf o al Tas. Il Tna ha precisato di poter solo valutare la vicenda doping "nel merito" e dunque entro due mesi, ben oltre i termini per andare ai Giochi.
Ecco, di seguito, la nota completa pubblicata sul sito del Coni e della Fidal:
“La difesa dell'atleta Alex Schwazer in data 11 luglio 2016 ha presentato dinanzi alla seconda sezione del Tribunale Nazionale Antidoping di NADO Italia istanza per ottenere giudizio immediato per l'annullamento della sospensione cautelare irrogata dalla IAAF in data 8 luglio 2016.
Nella stessa giornata è stato rappresentato alla difesa dell'atleta da parte del Presidente della seconda sezione del TNA che il giudizio proposto non era ammissibile dinanzi al Giudice Nazionale e che l'unica competenza era esclusivamente affidata alla IAAF ovvero al TAS di Losanna.
Ad ulteriore replica della difesa, il Presidente della seconda sezione del TNA ha ribadito tale posizione.
In sostanza, alla luce del codice WADA e delle IAAF Rules, si precisa:
1 - Il provvedimento di sospensione cautelare può essere impugnato solo se l'atleta dimostra che la violazione è probabile conseguenza dell'assunzione di un prodotto contaminato e solo dinanzi alla IAAF o al TAS di Losanna.
2 - Il provvedimento di sospensione cautelare non può essere in nessun caso impugnato dinanzi al Giudice Nazionale.
3 - Il Giudice Nazionale può essere adito soltanto per il giudizio di merito, che deve comunque concludersi entro il termine di due mesi.
I vincoli procedurali sopra indicati sono stati ulteriormente chiariti alla difesa dell'atleta che però non ha ancora comunicato alla Procura Nazionale Antidoping di NADO Italia la scelta della procedura che intende avviare.”
Non si arrende però l’avvocato Gerhard Brandstatter che afferma: “Chiaramente non siamo d’accordo con questa decisione e ci rivolgeremo a Losanna, notificheremo il ricorso al TAS: riteniamo che i tempi per un provvedimento di urgenza ci siano. Ora pensiamo alla giustizia sportiva, ma in una eventuale causa civile chiederemo anche il risarcimento del danno”.
Però i tempi sono davvero stretti, occorre rientrare nella data del 18 luglio, data ultima per completare la lista degli atleti partecipanti all’Olimpiade. Svaniscono così, in maniera quasi definitiva i sogni di Schwazer di poter partecipare alle Olimpiadi, nonostante il marciatore in una recente intervista avesse dichiarato che: “Questa volta non ho fatto nessun errore. Se non mi faranno gareggiare a Rio, posso solo garantire che darò il 100% per chiarire che cosa è accaduto con questa provetta. Lo devo a me e al mio gruppo di lavoro, perché ho investito tanto, tantissimo, in questo mio ritorno”.
Da considerare intanto anche le dichiarazioni “pesanti” rilasciate da Sandro Donati, da sempre paladino dell’antidoping e tecnico di Schwazer che a La Repubblica di lunedì ha affermato che qualcuno vuole fargliela pagare: “perché ho fatto scoprire un database in possesso di un medico italiano, che collaborava e collabora con la Iaaf, con centinaia di casi di atleti internazionali drogati e tra questi molti russi, con valori ematici particolarmente elevati. E’ evidente il rapporto di corruttela reciproco che ha contrassegnato la relazione fra alcuni dirigenti della Iaaf e le autorità sportive russe. Ho ricevuto così telefonate e mail intimidatorie che ho consegnato alla Magistratura. Temo per la mia vita”. Su Schwazer: “Per colpire me è stato macellato un atleta innocente, che in passato ha sbagliato, ma che è un campione immenso che avrebbe sicuramente vinto a Rio la medaglia d’oro sua sui 20 km che sui 50”.
Dichiarazioni così forti da far convocare Donati dalla Commisione Antimafia: “La denuncia di Sandro Donati sulla mafia del doping e le contiguità tra istituzioni sportive internazionali e ambienti malavitosi merita grande attenzione. Alla vigilia dei Giochi di Rio De Janeiro, occorre sgombrare il campo di inquietanti condizionamenti e fare luce sulle intimidazioni e le pressioni che Donati avrebbe ricevuto. Ritengo che la Commissione Antimafia debba approfondire il caso e con l'Ufficio di Presidenza abbiamo già stabilito di convocare in audizione l'allenatore di Alex Schwazer giovedì prossimo alle ore 8.30”, ha dichiarato Rosy Bindi, il presidente della Commissione antimafia.
Infine, nel pomeriggio di oggi, alle 16.30, conferenza stampa di Schwazer, Sandro Donati ed i suoi legali, a Vipiteno, al termine dell'allenamento dell'atleta: sentiremo le ultime novità…