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Dai Mondiali di Lione è tornata con due medaglie d’oro: salto in lungo e 100 metri T42 (amputati), la sua specialità, la stessa in cui, ai Giochi Paralimpici di Londra 2012, ha conquistato il titolo a cinque cerchi. Ventiquattro anni da compiere il 13 settembre, Martina Caironi è oggi una delle atlete simbolo del movimento azzurro. Ed è la stella dei 100 metri paralimpici inseriti nel programma del Meeting Città di Padova 2013, in cartellone domenica 1 settembre alle ore 19 (ingresso gratuito).
La sua storia parte sei anni fa, quando un incidente in scooter per colpa di un pirata della strada le fa perdere l’uso della gamba sinistra, amputata al femore. Giocava a pallavolo, Martina, e non avrebbe mai immaginato un futuro in pista. «Ma è stata l’atletica a venire da me. Nei corridoi del centro Inail di Budrio, dove ho fatto la mia prima protesi, ho visto le foto dei campioni di questo sport e ho capito che avrei potuto seguire il loro esempio. Oggi ho la consapevolezza di essere a mia volta un modello per tanti ragazzi nella mia condizione. Ed è bello che a Padova, dove non ho mai gareggiato, ci sia una vetrina come questa, e la mia gara sia inserita in un grande meeting internazionale».
Bergamasca di Alzano Lombardo, Martina corre per le Fiamme Gialle e studia mediazione linguistica alla Statale di Milano («Mi mancano sei esami per conseguire la laurea triennale: sono un po’ indietro, ma con tutti questi impegni agonistici è naturale che sia così»). Ama il cinema, e in particolare i film di Fellini («Li sto riscoprendo adesso: mi piace andare a rivedere i capolavori del cinema italiano»). In campo invece ha un doppio obiettivo: «Essere la prima donna della mia categoria a scendere sotto il muro dei 15” nei 100 metri: devo migliorare i 15”18 del mio personale, che è anche il record del mondo. Ma vorrei anche raggiungere i 4.50 metri nel salto in lungo dopo i 4.25 saltati a Lione».
Di sicuro sarà una delle atlete più applaudite al Meeting, in una gara nata dalla volontà di Assindustria Sport di proseguire anche su pista la collaborazione con Cip (Comitato Italiano Paralimpico) e Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) che, in questi anni, ha già portato risultati significativi su strada con la Maratona S.Antonio. Così, attraverso un evento che ogni anno richiama allo Stadio Euganeo oltre 6.000 spettatori, si vuole offrire visibilità al movimento paralimpico.
«E sarà una splendida vetrina per le nostre ragazze, che potranno far vedere in un evento internazionale che anche loro si allenano e gareggiano come tutti – sottolinea Antonella Munaro, consigliera della Fispes – Sono persone che hanno capito che l’attività sportiva può stimolare la socializzazione, l’autocontrollo e la disciplina, per questo è importante che possano gareggiare assieme agli altri al Meeting. E in tribuna, ad assistere alla gara, ci sarà anche il Commissario tecnico della nazionale azzurra di atletica Mario Poletti».