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Nell’ambito dell’inchiesta “Finti Atleti”, condotta dalla Polizia di Stato – Squadre Mobili di Ragusa e Siracusa – domenica scorsa i partecipanti alla maratona alla Filippide al loro arrivo sulla spiaggia di Punta Secca, a pochi metri dell’ormai celeberrima casa del “Commissario Montalbano”, hanno trovato ad attenderli autentici poliziotti. Sono stati fermati i podisti “indagati” con perquisizioni nelle loro auto e, successivamente, nelle case: nell’auto di un corridore 38enne ragusano sono state trovate diverse medicine classificate come dopanti. I medicinali sono stati sequestrati e l’uomo è stato denunciato in stato di libertà, mentre le forze dell’Ordine indagano sula provenienza dei farmaci…
Fatto clamoroso è che la “Maratona alla Filippide" è notoriamente povera, spartana, con divieto persino dell’uso di cronometri, orologi. L’organizzazione è – ironia della sorte – della "No al doping e alla droga", presieduta da Guglielmo Causarano da sempre impegnato nella lotta al doping, il cui motto è: “Meglio ultimi da puri che primi da dopati".
E, in effetti, sembra che il buon Guglielmo si sia accorto solo alla fine di quanto stesse accadendo, impegnatissimo nell’organizzazione della sua manifestazione, commentando amaramente: “"E' come entrare in Chiesa e bestemmiare".
In realtà l’indagine ha lunghe radici e parte dalla denuncia scritta di un ciclista “pulito” stanco di essere battuto e deriso ogni domenica che forniva in maniera molto dettagliata nomi e farmaci usati dai cosiddetti “finti atleti”.
L’accurata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa portava a sequestrare, nel 2013 e nel 2014, grandi quantità di sostanze dopanti e medicinali utilizzati per doparsi, e a diverse intercettazioni telefoniche, dove si appurava l’uso del doping da parte di atleti (ciclisti in primis e poi runners e praticanti il body building) prettamente amatoriali, nell’attività sportiva definita “della domenica”.
34 i soggetti indagati, a vario titolo, per aver illecitamente acquistato, detenuto, o comunque ricevuto, trasportato, offerto, posto in vendita o comunque ceduto a terzi, farmaci o sostanze biologicamente o farmacologicamente attive idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche, reati previsti dalla legge antidoping in vigore.
Di qui il suddetto “blitz” alla Maratona di domenica, preceduto dai controlli, sabato, a Chiaramonte Gulfi, alla corsa ciclistica 12° Trofeo del “S.S. Salvatore”: 7 i test, mirati sotto indicazione della Polizia, effettuati dalla Procura Antidoping e dai medici federali di Ragusa, con i campioni inviati subito a Roma per le approfondite analisi.