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Domenica scorsa 17 aprile, in occasione della 2a Apertura regionale delle gare in pista a Marcon (VE), Orlando Pizzolato, con il patrocinio della Federazione Italiana di Atletica Leggera, alla presenza del Presidente Fidal Veneto Paolo Valente e del C.T. della Nazionale Massimo Magnani, ha consegnato una borsa di studio di mille euro a tre atleti tra i 14 e i 22 anni che praticano mezzofondo e fondo.
I vincitori, per il 2016, sono l'azzurrina del cross Ilaria Fantinel (Ana Atl.Feltre), e i due mezzofondisti Abel Campeol (Silca Ultralite Vittorio V.to) e Massimo Guerra (Atl. Vicentina).
Il progetto continua nel 2017, e si rivolge a tutti i giovani residenti in Italia che brillino per correttezza, impegno a scuola, nel sociale, e ovviamente negli allenamenti, indipendentemente dai risultati agonistici. A giudicare una commissione composta da Orlando Pizzolato stesso, Ilaria Fedeli, Massimo Magnani e Stefano Baldini. Chi volesse segnalare ragazzi meritevoli potrà farlo dal 1° luglio al 30 novembre 2016, tramite apposito modulo all'indirizzo Segnala un ragazzo meritevole, oppure via mail ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ); la scelta dei vincitori avverrà a dicembre e la borsa sarà erogata entro il 15 gennaio 2017.
Oltre alla somma in denaro (destinata a trasferte, abbigliamento, visite mediche, tasse scolastiche, libri) il progetto mette a disposizione anche la partecipazione allo stage in programma ad Asiago dal 17 al 21 luglio, una copia del libro “Correre... secondo Orlando Pizzolato” e un abbonamento annuale alla rivista “Correre”
Ai ragazzi è richiesta l’eccellenza nei risultati tanto atletici quanto scolastici, serietà nell'allenamento e nello studio, potenziale atletico, motivazioni, e si terrà conto di eventuali difficoltà pratiche che non consentano loro di praticare con tranquillità l'atletica leggera. Ovviamente una condizione di base è il non fumare, non bere alcolici, non usare droghe o stupefacenti né sostanze dopanti .
Qualora l'atleta non potesse partecipare allo stage dedicato ai ragazzi in programma dal 17 al 21 luglio 2016 ad Asiago, sarà possibile spostare la partecipazione ad altra data e località da concordare con Pizzolato.
All’interno dei propri stages, il due volte vincitore di New York metterà in pratica, all’interno della sua esperienza, anche il “protocollo di espansione sensoriale” No pain no gain, vale a dire che senza percepire il dolore non ci possono essere miglioramenti né in allenamento né in gara. Una recente ricerca evidenzia come i soggetti percepiscano la fatica in maniera differente, i top runner diversamente dagli amatori. I primi, abituati a gestire situazioni di alto livello di stress fisico e mentale, sviluppano inconsciamente la capacità di disattivare i recettori del dolore e del disagio in un'area posta alla base del cervello, la corteccia cingolata. Questa capacità si sviluppa come conseguenza al percepire la fatica in forma positiva, perché stimolati dal contesto dell'allenamento e della competizione.
Da un'analisi dei ritmi di corsa in gara (prove di mezzofondo in pista) si rileva come gli atleti siano in grado di aumentare nettamente il rendimento, e lo sforzo, anche quando l'andatura è ritenuta massimale, e quindi non sia possibile andare oltre. In questi frangenti s'intende che la fatica sia ovviamente molto elevata, come ammissione degli stessi atleti. Questi corridori, intervistati prima delle competizioni, avevano dichiarato che erano consapevoli di dover arrivare alla soglia massimale dello sforzo. E quando è stato loro chiesto di indicare le sensazioni rilevate in corrispondenza della fine della competizione, pochi hanno evidenziato che si trovavano in una situazione di dolore, pur riconoscendo che lo sforzo era molto alto.
Anche riguardo gli allenamenti, gli atleti intervistati hanno dichiarato che la percezione della fatica è maggiore nell'aspettativa (prima della seduta) che non durante l'allenamento stesso.
Sembra che la capacità di non sentire il dolore sia innata in alcuni soggetti, ma è anche interessante sapere che si può migliorare la percezione della fatica e del disagio.
Bisogna dunque agire sull'aspetto mentale, e appunto col protocollo denominato “espansione sensoriale” Pizzolato vuole suggerire un approccio allo sforzo utile per non prestare attenzione agli aspetti negativi della fatica, disattivando i segnali della fatica e del disagio.