Nella seconda giornata dell’atletica ai Giochi di Rio, Libania Grenot si qualifica per la semifinale dei 400 metri donne chiudendo la batteria in 51.17 (quinto miglior tempo totale) dietro Salwa Eid Naser (51.06 - PB) la 18enne del Bahrein di madre nigeriana.

Grenot: “L’obiettivo è passare i turni, adesso ce n’è uno in meno. Domani sarà un nuovo giorno e ricomincia l’Olimpiade. Non è facile entrare in forma due volte in una stagione, però fisicamente sto bene. Oggi ho controllato senza problemi la situazione, poi in semifinale conterà il lavoro fatto che è la mia garanzia e rispetto al passato mi sento più sicura di me. Bisogna correre, basta avere la testa e le gambe per gestire bene la gara, fino in fondo”.

Va fuori, invece, sempre sui 400, Maria Benedicta Chigbolu che chiude in 52.06, terzo crono della carriera: la romana è terza nella sua batteria dietro la statunitense Natasha Hastings (51.31) e l'olimpionica britannica Christine Ohuruogu (51.40), a soli 4 centesimi dai rispescaggi, seconda delle escluse.

Chigbolu: “Credo di aver corso bene anche se alla fine mi sono un po’ imballata. All’ingresso in campo ero molto sicura di quello che dovevo fare, poi oggi lo stadio è quasi pieno ed entrare è stato veramente emozionante. Sono contenta, oggi non potevo sbagliare, anche pensando a mio nonno che ha partecipato alle Olimpiadi 60 anni fa, a Melbourne 1956, quando aveva la mia stessa età”.

Eliminata anche Dariya Derkach nel triplo: solo tre salti per la 23enne atleta dell'Aeronautica che ottiene 13,19 (+0.4) al primo salto, 13,55 (0.0) al secondo, 13,56 (0.0) al terzo, chiudendo al 28° posto.

In serata, nella semifinale degli 800, Giordano Benedetti è sesto in 1:46.41, primato stagionale, purtroppo non sufficiente per andare in finale, 20° tempo complessivo.

Benedetti: "Speravo di rosicchiare qualcosa in più a livello di tempi, ma questo è il mio valore attuale. Dovrò lavorare ancora per crescere, sono convinto di poter correre molto forte in futuro''.