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Dopo una prima esperienza col marchio New Balance (anno 2014, modello 1080, ottima scarpa), è la volta di un prodotto sul quale il brand americano pare puntare molto : le Vazee Rush V2. Siamo “a quota” 250 chilometri corsi dentro queste scarpe, una percorrenza che consideriamo adeguata per dare una valutazione corretta. Chilometri fatti su ogni tipo di fondo, perché poi ci capita di correre un po’ ovunque, anche se di certo questo modello non è stato pensato per correre off road; utilizzata comunque in prevalenza su asfalto e sterrati facili permette sempre una buona aderenza, anche in caso di pioggia, nonostante una tassellatura poco pronunciata.
Dal punto di vista dei materiali utilizzati il produttore descrive “ un’ intersuola a recupero rapido (rebound rapid), grazie ad una particolare schiuma che restituisce l’energia” . Sempre difficile entrare nel merito dei componenti di una scarpa, quindi restiamo su ciò che è più facilmente percepibile, durante la corsa: la rullata risulta molto fluida, nessun effetto “ ciabatta” . Anche nella fase di stacco si ha una discreta sensazione di spinta propulsiva.
Il peso: come già scritto più volte le scarpe dei vari produttori si sono alleggerite molto nel corso dell’ultimo decennio, senza per questo aver perso in protezione. Ciò avviene grazie all’utilizzo di materiali ad elevata tecnologia: ecco quindi che una scarpa di 250-280 grammi si trova a cavallo tra la categoria delle intermedie (A2) e le protettive (A3). Categorie che, proprio grazie a diverse caratteristiche costruttive e l’impiego di nuovi materiali, hanno perso un po’ del loro significato originario. La nostra Vazee pesa 274 grammi (nel riferimento standard della misura 9 US), invece 292 grammi quella oggetto della nostra prova, nella misura 10,5. La sensazione di leggerezza che si avverte correndo genera un’impressione di peso inferiore.
La scarpa fascia molto bene, fornisce una bella sensazione di morbidezza, non ci sono aderenze e cuciture a dar fastidio (dicasi provocare vesciche). Al solito ci vogliono sempre un po’ di chilometri per produrre la necessaria simbiosi tra piede e scarpa, e magari delle calze giuste, ovvero non troppo spesse, né troppo sottili. Forse non è inutile ribadire che la scarpa da running deve avere in media un numero in più rispetto alle scarpe di uso quotidiano.
Una scarpa molto curata anche dal punto di vista estetico, tanto è vero che se vi capita di calzarla anche…. quando non correte, farete la vostra figura.
Per questo modello New Balance non offre, a differenza di altri della gamma, l'opportunità della scelta della larghezza, in relazione alle dimensioni della pianta del piede. Un mal di testa non da poco per i negozianti, un’interessante opportunità per i podisti, magari quelli che hanno una pianta del piede particolarmente ampia, o particolarmente stretta.
In conclusione: un ottima scarpa, per molti ma non per tutti, il grado di protezione è adeguato a podisti non eccessivamente pesanti e/o che non hanno problemi di appoggio (ad esempio eccessiva pronazione). Invece i podisti di peso medio e leggero e/o piuttosto veloci, potranno trarre notevole beneficio dalla reattività di questo prodotto, a tutto vantaggio delle prestazioni.
Di seguito riportiamo una nota della società, che recentemente ha cambiato il suo assetto societario in Italia, a testimonianza di un notevole dinamismo e di concrete ambizioni nel settore del running.
Il marchio Usa di calzature sportive New Balance ha comprato Gartner Sports, suo distributore in Italia dal 1996. Il deal, concluso nel Gennaio 2016, consolida un rapporto di collaborazione già forte, tanto che il gruppo americano era già entrato nel capitale della società italiana nel 2003.
Fondata da Arthur Gartner nel 1959 e con sede a Bolzano, Gartner Sports era in origine uno specialista degli sport di montagna e in particolare dello sci. Successivamente l’azienda si è diversificata, acquisendo la distribuzione di marchi di sport di squadra con Puma negli anni ’60-’70, e poi con Uhlsport e Gola.
Gartner è distributore esclusivo per l’italia di New Balance dal 1996. Le vendite di New Balance sono subito cresciute in maniera esponenziale in italia, passando dalle 4.100 paia di scarpe vendute nell’autunno del 1996 fino alle oltre 450.000 del 2003. Ed è che così che proprio nel 2003 il gruppo New Balance è entrato nel capitale di Gartner Sports con una quota del 30%. Il valore della nuova operazione non è stato reso noto. Fran Allen, a capo delle attività del colosso Usa per Europa, Medio Oriente e Africa ha dichiarato che “l’operazione rappresenta un importante traguardo per New Balance”, che punta a sviluppare il suo brand in Europa.