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Marca e Modello
Mizuno Wave Rider 20
modello precedente: Wave Rider 19
Specifiche tecniche principali
Categoria: Trasversale tra Performante e Massimo Ammortizzamento
Differenziale (tallone/avampiede): 12 mm (19/31)
Peso: 284 gr (peso rilevato per taglia EU 42,5)
Utilizzo principale:
Allenamenti e gare su strada a ritmi medi e veloci
Per atleti di peso leggero e medio caratterizzati da un appoggio neutro.
Il mio parere in un Flash
Cavalcando l’onda…quella perfetta?
Quando si ha a che fare con un’ icona del mercato è sempre necessario, a mio parere, porsi con grande rispetto ed attenzione. L’azienda che propone la nuova versione del prodotto riconosciuto come icona deve prestare attenzione al fatto che il nuovo modello abbia le caratteristiche per continuare ad essere riconosciuto come tale.
Anche chi si trova a valutare il prodotto deve porre la necessaria attenzione a riconoscere gli eventuali miglioramenti presenti nel nuovo prodotto valutandoli in un ottica di possibile continuità con la versione precedente.
Ecco come mi approccio alla nuova Rider, la calzatura da running che, per me più di ogni altra, rappresenta la filosofia Mizuno.
Grande sostanza, nessun eccesso, attenzione ai dettagli e versatilità. Questi sono i punti focali della Rider 20 che ne hanno fatto nel corso degli anni una delle più apprezzate e diffuse scarpe da gara su media e lunga distanza per i runner amatori ed amatori evoluti.
Una scarpa che offre una calzata non invasiva grazie una tomaia che non lega troppo il piede ed un pacchetto suola/intersuola che lascia cogliere nelle giusta misura il feeling con il terreno filtrandone le asperità ma regalando nel contempo al piede una gratificante sensazione di reattività e trazione. Questo grazie anche all’ultima versione della tecnologia Wave.
Il sistema ammortizzante Wave, vero emblema di Mizuno, è presente nella Rider 20 con una messa a punto che ne enfatizza le peculiarità e ne migliora le passate piccole criticità: siamo forse di fronte all’onda perfetta?
La Rider 20, globalmente parlando, si basa su materiali moderni e di alta qualità, ha una piattaforma dalla geometria tradizionale (drop 12) caratterizzata da un ampio spazio in zona avampiede.
Volendo fare un paragone automobilistico, con la Rider 20 ci si trova a viaggiare con una Gran Turismo veloce dove confort e protezione non precludono la potenziale performance.
Informazioni generali
Intento del fabbricante:
Creare una scarpa neutra, per uso su strada, dal peso contenuto, confortevole, sufficientemente protettiva oltre che dotata di una buona reattività in modo da dare il meglio di se a ritmi medi e medio/veloci. Il tutto per atleti di peso fino a medio.
A mio personale parere il peso massimo dell’atleta per sfruttare al meglio per la Rider 20 è 75 kg. Atleti più pesanti potrebbero percepire scarsa ammortizzazione ed appoggi “duri”.
Tomaia
La tomaia della Rider 20 rispetta anch’essa i canoni di sobrietà e concretezza Mizuno.
Si colgono gli affinamenti scaturiti dalle 19 versioni che hanno preceduto questa versione. Non vi sono né inutili cuciture che irrigidiscano la tomaia ma nemmeno parti forzatamente “seamless” che la indeboliscano o la rendano poco contenitiva e/o cedevole durante la percorrenza di curve particolarmente angolate.
Le cuciture sono esattamente dove servono. Mi riferisco per esempio alla zona stringhe ed al rinforzo in punta. Questa zona della tomaia è, in questo modello, particolarmente resistente rispetto a molte concorrenti che utilizzano tele eccessivamente sottili e vulnerabili anche dove la logica suggerirebbe il contrario.
Sempre secondo la logica dello sfruttamento intelligente delle cuciture il logo Mizuno è cucito sulla tomaia in modo da sfruttare il logo stesso, “legandolo” in modo intelligente alla struttura della scarpa , come elemento di rinforzo. Questa soluzione può sembrare controcorrente rispetto a certa concorrenza , sempre alla ricerca del decimo di grammo in meno e flessibilità a tutti i costi, si tratta invece di una scelta aziendale di seguire logiche di innovazione ragionate. Il tutto con l’intento di fornire un prodotto performante me non estremo. Un prodotto che possa essere apprezzato in modo intelligente dal runner competitivo in grado di scegliere quel che serve per ciò che gli serve.
Stesso discorso vale per la linguetta e le stringhe. Queste ultime sono il mix perfetto tra elasticità, consistenza e morbidezza. Impossibile chiedere di meglio. Io che utilizzo sempre il doppio nodo, mi sono trovato con la Rider 20 ad stringere le scarpe in modo delicato prima dell’uscita trovandomi poi a fine sessione senza nessun movimento anomalo della scarpa pur avendola fissata con un semplice nodo singolo.
La linguetta è tradizionale e non integrata completamente nella tomaia. Soluzione classica ma che grazie all’ausilio di ottimi materiali, caratterizzati da giuste densità e ottime capacità di grip, non presenta nessun tipo di movimento anomalo durante la corsa proteggendo il collo del piede in modo ineccepibile.
Struttura / intersuola / suola
Drop 12mm. Avampiede 19mm – Tallone 31mm
Geometria Mizuno SmoothRide caratterizzata da ampio spazio in zona avampiede a tutto vantaggio di stabilità e trazione durante la fase di appoggio
Struttura intersuola/suola basata su 3 elementi principali:
Inserti antiusura in gomma X10 posizionati nelle zone di contatto a terra in grado di assicurare un ottimo grip anche in condizioni di freddo e fondi umidi
Intersuola realizzata utilizzando il nuovo polimero espanso U4icX. Quest’ultimo avvolge l’elemento Wave consentendo a quest’ultimo di lavorare in maniera meno brusca rispetto al passato pur conservando l’ottima portanza tipica di Mizuno.
Elemento Wave caratterizzato da una nuova forma convessa e realizzato in un nuovo polimero, più elestico ed in grado di garantire più confort e reattività rispetto al passato. Il nuovo elemento Wave dona anche una invidiabile stabilità grazie alla caratteristica forma ad U che avvolge i lati posteriore , interno ed esterno della zona tallone.
Il pacchetto suola/intersuola della Rider 20 mi è sembrato, nella sua globalità, leggermente più alto rispetto alle versioni precedenti. Questo fatto ha portato , a mio parere, ad appoggi meno vicini a terra ma più morbidi ed ammortizzati pur senza sacrificare l’ottimo feeling al suolo tipico Mizuno.
Primo contatto
Il DNA Mizuno si riconosce e non mente.
Nella Rider 20 ho notato con piacere che alcuni spigoli del carattere tipico delle calzature della casa del Sol Levante sono stati leggermente smussati a tutto vantaggio di una maggiore fruibilità e godibilità.
Forma avvolgente ed ottimo contenimento del piede senza essere invasiva e troppo strutturata, buona flessibilità, basso peso ed ottima portanza.
Queste sono le mie prime sensazioni calzando la Rider 20. La calzatura rappresenta a mio parere l’optimum della scarpa da gara per l’atleta amatore evoluto.
Non ho colto la sensazione di ammortizzazione di alcune della dirette concorrenti ma questo, in accordo con la filosofia Mizuno, non è l’intento assoluto dei tecnici dell’azienda Giapponese.
Il tipico appoggio secco Mizuno non è così evidente come nelle precedenti versioni anzi ho colto con grande piacere una buona morbidezza che unita alla consueta e già citata ottima portanza Mizuno insinuano nel runner la voglia di spingere e testare quell’appoggio aggressivo , rapido ed efficace che a mio parere, è l’emblema di Mizuno stessa.
L’allacciatura della Rider 20 e un piacere, la tomaia avvolge il piede con una rassicurante consistenza pur garantendo la necessaria flessibilità il tutto grazie anche a stringhe perfette che fluiscono tra le dita con una facilità ed efficacia invidiabili.
Via allora… pronti per il primo passo nelle Rider 20.
Sensazioni all’utilizzo
Al contatto con la strada si coglie subito che il classico (e per molti runner familiare) “clap clap” Mizuno è, con la Rider 20 più ovattato. In pratica si coglie subito il buon lavoro svolto dalla nuova Wave di concerto con la piattaforma esterna in polimero espanso U4icX.
Gli appoggi sono più morbidi rispetto al tipico feedback Mizuno fin ora da me sperimentato. Questo fatto aprirà le porte a quei runners che hanno fin ora mal digerito gli appoggi tipicamente secchi Mizuno. Con queste scarpe ho apprezzato una situazione non facile da ottenere ma che Mizuno ha raggiunto : appoggi morbidi corroborati da una valida portanza e grande reattività.
Ecco che quindi non si avverte nessun imbarazzo durante la fase di riscaldamento. La Rider 20 ci asseconda durante tutte le fasi dell’uscita: apprezzabile confort a gambe e piedi freddi, reattività e facilità di transizione durante la fasi più in spinta.
Ho notato con piacere che la Rider 20 non risente eccessivamente della basse temperature esterne. Non ho percepito apprezzabili variazioni di resa o comportamento dinamico anche alle temperature più basse dove la tomaia non si irrigidisce ed il pacchetto suola/intersuola mantiene inalterate le ottime capacità ammortizzanti , di reattività e ritorno.
La Rider 20 nel suo essere non troppo strutturata e non troppo leggera (in pratica il mix perfetto per il runner amatore evoluto in cerca della calzatura performante ma non estrema) mi ha dato ottime sensazioni di protezione senza particolari limiti sulla distanza percorsa. Ho però percepito, con l’aumentare dei chilometri, un certo carico su pianta e tallone. Questa sensazione non mi ha personalmente portato nessun fastidio ma mi porta ad identificare come piccolo limite della Rider 20 il fatto di essere particolarmente centrata su atleti dl peso medio/leggero (a mio parere max 75 kg). Penso che oltre questa soglia di peso della persona, la distanza percorsa (magari oltre i 25/30 km) ed il possibile fisiologico decadimento biomeccanico portino il runner a percepire appoggi duri e meno filtrati con un conseguente leggero calo del confort di marcia.
Fino alla distanza della mezza maratona ritengo che in ogni caso la Rider 20 possa essere, per la grande maggioranza dei runner con appoggio neutro, la vera arma totale. Uno strumento in mano , anzi ai piedi, di noi runners amatori per sentirci un po Top Runner… Buone corse!
Plus Struttura e peso ideali per un utilizzo brillante sia in gara che allenamento Confort e stabilità ottime per atleti di peso fino a medio Ottima portanza e reattività Tomaia ed allacciatura impeccabili |
Minus Sensazione di appoggi duri per atleti pesanti su lunga distanza |