Partecipo a questa manifestazione, per il terzo anno consecutivo, con l’obiettivo di migliorare i 46min e 30 secondi del 2015.

L’obiettivo mi sembra difficile, dato che porto dietro gli strascichi del trail di 2 giorni prima, con dolori forti alle gambe, che sento pesantissime, e alla schiena, ma decido di provarci.

E’una splendida giornata autunnale, con sole e circa 18° alla partenza.

Dopo un po’di minuti di stretching, per alleviare il dolore, ad una ventina di minuti dalla partenza, mi incanalo in direzione arco di partenza.

Nel frattempo, vengono lanciati dei cappellini, di uno dei main sponsor della manifestazione e, a pochi minuti dallo start, si aprono i “cancelli”, per farci avvicinare all’arco di partenza e al tappetino rilevazione tempo.

Nonostante mi fossi “ingabbiato” tanti minuti prima, dallo start al mio passaggio sul tappetino, passa quasi un minuto e mezzo… e, nonostante la larga strada, devo stare attento non solo alle buche, ma anche ai tanti runners più lenti.

Faccio il primo km a 4’49” e cerco sempre di mantenere la stessa traiettoria, quasi sempre stando tutto a sinistra, ma, per la moltitudine delle persone, non riesco a mantenere un ritmo costante, anche se, tranne il 1° km, riesco a stare di poco sotto i 4’30” al km.

Arriviamo in largo di Torre Argentina e, da qui a Piazza Venezia, colma di turisti, per immetterci su viale dei Fori Imperiali: siamo già al secondo km.

Percorrendola tutta, costeggiamo la maestosità del Colosseo calpestando una salitella di circa 200 metri; qui la strada si restringe di parecchio e noi runners occupiamo anche i marciapiedi, anche perché sul percorso vi sono delle auto parcheggiate, né rimosse , né multate.

Da qui, siamo quasi al 5° km, si prende via Merulana, circa 4-500 metri di leggera ascesa, in cui con il mio passo riesco a superare tanti runners, e si arriva in Piazza Santa Maria Maggiore, costeggiando la Basilica, dove c’è un tratto di alcune centinaia di metri di leggera discesa: qui è posizionato, un po’confusionario, il ristoro intermedio.

Dopo esser passato ai 5 km con una media di 4’30” al km, mi sento bene, e – senza accorgermi - accelero, nonostante i vari tratti di sanpietrini ed i vari saliscendi del percorso.

Facciamo via Nazionale in leggera discesa ed imbocchiamo il traforo di via Milano, in senso contrario rispetto alla maratona, e quindi in leggera discesa.

C’è parecchia gente per strada, per lo più turisti stranieri che fanno il tifo e ci incitano; arriviamo in piazza di Spagna, con la scalinata sulla destra, e qui la folla è ancora maggiore.

Grazie a tutto questo e allo spettacolo dei monumenti che ci circondano, il mio ritmo si è abbassato sotto i 4’20” al km.

Facciamo tutta via del Babuino, arrivando a piazza del Popolo, e siamo già all’8° km.

Mi sento bene, ma non voglio esagerare e decido di “allungare” dopo il cartello del 9°km; riuscendo agevolmente a superare decine e decine di runner, dando quasi tutto negli ultimi 4-500 metri, quando si ritorna in via della Conciliazione, con il “Cuppolone” di fronte, riesco a concludere con il real time di 43’31” e l’ultimo km a 3’52”.

Sui 4162 arrivati, si classificano primi: tra gli uomini il marocchino El Mounim (Città di Genova), con il tempo di 29’26”; tra le donne, 48^ assoluta, la ruandese Mukasakindi, che trionfa per la terza volta in questa gara, con il tempo di 35’54”.

Primi italiani risultano essere: tra gli uomini, 6° assoluto, Riccardo Passeri con il tempo di 31’36”; tra le donne, Eleonora Bazzoni, 2^assoluta, con il tempo di 36’06”.

Molti appunti all’organizzazione, a partire da un ritiro pettorali da sistemare in un posto più agevole, soprattutto per chi non viene da Roma; la “diatriba” run card; pensare ad una partenza ad onde, ad una classifica in real time; infine, ci sono stati problemi per chi ha partecipato alla non competitiva di 3 km, in tanti non hanno visto la deviazione del percorso 3/10km.