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Capiamo poco di corsa, ancora meno di nuoto, ma ci piace pensare che un po’ del merito del fresco argento mondiale della Pellegrini sia da attribuirsi al running.
Ci spieghiamo meglio, ricordando le ultime vicissitudini di quest’atleta, anche se molti se le ricorderanno bene, in quanto Federica è fra i pochissimi atleti capaci di appassionare gli italiani ad altre discipline che non siano il calcio. Magari ne avessimo una così in atletica.
Ormai annoiata/nauseata/stressata dal nuoto e specialmente dallo stile libero, la ragazza voleva prendersi un anno “sabbatico”, col pericolo di togliersi definitivamente la voglia di soffrire e di abbandonare per sempre lo sport agonistico. I suoi allenatori, non chiedeteci i nomi perché li cambia troppo spesso, hanno quindi cercato strade alternative per trovare nuovi stimoli mantenendola in forma. Da qui l’idea delle gare di dorso, ma a livello di cross-training è spuntata anche la corsa.
Eccola quindi a sgambettare sulla pista di Verona, cimentandosi in allenamenti bisettimanali da vera runner, che l’hanno portata al record personale di 1’06”08 sui 400 metri. Per carità, nulla di particolare, anche se gli amatori che hanno provato il “giro della morte” sanno bene che per fare quel tempo bisogna comunque trottare.
Provocata da qualche domanda, scherzando Federica ha risposto che un pensierino ai Giochi di Rio lo sta facendo. Di certo se ci provasse sul serio siamo certi che molti epigoni affollerebbero le piste di atletica per emularla. (Foto tratta dalla diretta RAI)