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In un suo articolo dal titolo, “Mezze e maratone FIDAL: selezione seria o caos” Maurizio Lorenzini ha cercato di spiegarci le cervellotiche regole che la Federazione ha instaurato per regolare il calendario. Dopo aver letto di Gold/Silver/Bronze, raggi chilometrici, accordi tra società, date “possedute”, programmazioni triennali e pareri delle amministrazioni comunali, viene voglia di prendere una pastiglia contro il mal di testa. Non certo per colpa del collega che anzi ha riassunto al meglio la situazione e successivamente ha intervistato il Presidente FIDAL Lombardia Gianni Mauri sempre su questo tema.
Guardandoci bene dall’entrare nel dettaglio delle disposizioni, diverse domande sorgono spontanee:
- - ma è proprio necessario istituire anche in FIDAL il famoso UCAS, Ufficio Complicazione Affari Semplici?
- - lo sanno in Federazione che mentre loro regolano maratone e mezze, nelle stesse date e magari a zero chilometri, tra Enti di Promozione Sportiva e altre non competitive, si svolgono analoghe manifestazioni “non normate” che raccolgono molti più corridori che la gare FIDAL?
- - sul “mercato della corsa” è opportuno favorire posizioni di rendita invece che il libero mercato, premiato dagli utenti?
- - come si fa ad equiparare una mezza con una maratona, a livello di preparazione tecnica della gara stessa?
Anche se poi, alla fine, il vero quesito è il seguente: qual è la missione della FIDAL? Il suo primo obiettivo? Occuparsi del "mercato delle corse", un affare che interessa al 99% gli amatori e chi fa business con i grandi eventi oppure…
Ecco, noi saremmo per concentrarci su altro. Se gli acronimi hanno un senso, FIDAL, Federazione Italiana di Atletica Leggera, dovrebbe pensare agli atleti di vertice che benissimo non vanno, visto i pessimi risultati a mondiali ed olimpiadi. A gestire i prospetti interessanti, a creare una base nelle scuole, ad aumentare la possibilità di lavorare sulle discipline più tecniche, dove la concorrenza non è ancora così globale come nella corsa. A pubblicizzare meglio il prodotto atletica come spettacolo televisivo. Gli unici calendari su cui lavorare dovrebbero essere quelli degli azzurri, prima squadra e giovanili.
Ed invece eccoli lì, contachilometri alla mano, belli concentrati a bloccare una mezza a Bagno di Romagna (FC) se a Roma, lo stesso giorno, si corre la maratona. E l’aspetto tragicomico di questo articolo è che ad eccezione dell’UCAS e della mezza maratona a Bagno di Romagna, il resto è tutto vero.
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