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Leggo la nota FIDAL a firma del Segretario Pagliara del 6 ottobre che annunciava eclatanti novità relativamente ala partecipazione degli stranieri in Italia.
Novità? A mio avviso molti passi indietro, altro che novità!
Fino al 6/10 i tesserati IAAF si iscrivevano dichiarando sul form di iscrizione il nome della società ed il loro numero tessera, ora serve raccogliere anche una autocertificazione!
Non tesserati, ovvero il “turista sportivo”, il “cliente” cercato per l’indotto che porta al nostro territorio… beh, qui continuiamo a voler insistere con l’obbligo in capo agli organizzatori di raccogliere della documentazione di fatto “impresentabile”. Si chiede ad un medico straniero di firmare un certificato nel quale il medico deve attestare di aver visitato il paziente e che la visita è stata effettuata secondo le norme vigenti, e qui viene il bello, non nel paese del medico ma secondo le norme vigenti in Italia. Io vorrei invitare tutti i membri del Consiglio Federale FIDAL, a partire dal Presidente Giomi in primis, a farsi un giretto, che ne so, nella vicina Austria oppure in Germania, andare da un medico e chiedere: “Dottore, avrei necessità che Lei mi rilasci un certificato medico emesso, non secondo le vostre normative, ma secondo le normative vigenti in Italia”.
Questa norma FIDAL ha dell’incredibile. Insisto nel chiedere alla FIDAL, di aver il coraggio di scrivere sui regolamenti che in Italia se non tesserato non passa lo straniero.
Vedremo poi come faranno i grandi eventi a fare i numeri! Perchè il turista sportivo vale il 90% degli stranieri che arrivano in Italia per correre una Maratona.
Speriamo in tempi migliori…