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I Giochi Olimpici hanno ormai spento i propri riflettori e la conta delle medaglie italiane pare soddisfare molti, in molti settori delle nostre istituzioni.
Peccato che la “regina” degli sport olimpici, l’atletica leggera, sia rimasta a secco, niente di niente; nemmeno un bronzo striminzito o un opaco argento. Solo un profondo senso di impotenza di fronte ad atleti e nazioni capaci di avanzare come uno tsunami.
Con FIDAL e CONI che a tutt’oggi non commentano, la IAAF, la WADA ed il CIO, sotto l’egida del giudizio del TAS, calavano il sipario sulla storia di Schwazer/Donati; salvo poi scorgere all’orizzonte strani barlumi che trapassano nuvole spesse e tempestose: è di qualche giorno fa la notizia che il NAS dei Carabinieri ha sequestrato 30 esami fatti privatamente dal marciatore presso l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, tutti nella norma.
Intanto, sullo sfondo di questi eventi, incombe la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.
E mentre l’eco di tutto ciò non sì è ancora dissolta completamente, tra due mesi circa la Fidal sarà chiamata a rinnovare i propri vertici, dal Presidente al DT, e sarà soprattutto (per l’ennesima volta, direi) chiamata ad un rinnovamento interno che possa tradursi in un cambiamento (“REALE”), che aiuti questo meraviglioso sport ad imboccare una strada che porti finalmente a qualche risultato degno di nota a livello mondiale.
Sulla scorta di queste considerazioni, qualche giorno fa chiedevo a me stesso chi potrebbe essere il prossimo DT, e soprattutto chi gli appassionati di atletica vorrebbero come nuovo DT.
Così ho cominciato a redigere un elenco di persone che candiderei alla carica di nuovo Direttore Tecnico, e che vorrei sottoporre in ordine alfabetico al giudizio dei lettori:
- - Stefano Baldini
- - Sandro Donati
- - Lucio Gigliotti
- - Piero Incalza
- - Antonio La Torre
- - Giorgio Rondelli
- - ?
Naturalmente è una mia personalissima lista, dalla quale potete prendere ispirazione oppure partire per proporre nomi alternativi.
Avendo io lanciato il sasso ovviamente non posso nascondere la mano, per cui sono il primo ad esprimere una preferenza tra questi: Sandro Donati.
Concedetemi un’ultima considerazione: naturalmente da solo il DT non potrà fare nessuna differenza, anche fosse il più capace sulla terra. Questa persona avrà necessariamente bisogno di una guida, quindi di un Presidente all’altezza che lo possa supportare in tale viatico.
La speranza è quella che il consiglio Federale scelga finalmente la persona giusta per guidare non solo il DT ma tutta la struttura.