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La recente introduzione dei nuovi regolamenti Fidal, in realtà diversi dei quali già attivi nel 2016, ha certamente portato, e imposto, molti cambiamenti alle modalità di partecipazione, così come i criteri per organizzare le manifestazioni. Ad esempio, è ormai noto a tutti che maratone e mezze sono di esclusiva pertinenza Fidal e possono essere solo di tipologia nazionale, con tutte le conseguenze del caso: aumento dei costi perché cambia la tariffa e per la necessità di omologare i percorsi. Ovviamente ciò ha generato notevoli reazioni e fatto pensare a diverse soluzioni per ovviare a questa problematica (inclusa quella di abbandonare la Fidal).
Tra le varie normative diventa più rigida quella che riguarda la partecipazione degli stranieri a gare agonistiche, davvero un problema perché molte delle manifestazioni si tengono in luoghi e città ad alto valore turistico. Guardando i vari regolamenti delle gare 2017, alcuni dei quali non ancora disponibili, si può osservare i diversi comportamenti per riuscire da avere gli atleti stranieri, però al tempo stesso ottemperando, o cercando di ottemperare, alle normative italiane in materia.
Ricordiamo che gli atleti stranieri, se tesserati con Federazioni di Atletica Leggera, affiliate alla IAAF, sono equiparati ai tesserati con Fidal, pertanto possono partecipare liberamente (basta un’autodichiarazione). Il problema è che sono davvero tanti gli stranieri che non appartengono ad alcun gruppo sportivo riconosciuto, del resto sappiamo bene come in Italia le normative sono ben più severe che altrove (il rispetto di tali normative è un altro discorso): basti recarsi quasi in tutte le gare europee, e non solo, dove non viene richiesto proprio niente per gareggiare.
Insomma, gli stranieri vogliono venire in Italia, noi siamo felici che vengano (innegabile il favorevole ritorno economico per gli organizzatori, così come l’indotto sul territorio), tuttavia è necessario rispondere alle vigenti normative italiane.
Abbiamo osservato, in tempi più o meno recenti, che il metodo più immediato è quello di affiancare alla gara agonistica la stessa distanza (stesso identico percorso) in forma non competitiva, anche se pensare a mezze o addirittura maratone non competitive viene quantomeno strano. Oppure la compilazione di un health form, dove un medico (presumibilmente abilitato a farlo) dichiara che la persona in questione è in buona salute e può correre eventi competitivi (fino alla maratona, verrebbe da chiedersi?). Tuttavia non si comprende perche' tale certificato debba valere per gli stranieri mentre per gli italiani serve quello di tipo agonistico, rilasciato da un centro autorizzato, ed il relativo tesseramento a gruppi sportivi oppure tramite Runcard.
Sempre in tema di nuove modalità per far gareggiare gli stranieri non tesserati, abbiamo visto che la recente maratona di Verona ha introdotto il seguente passaggio nel regolamento in lingua inglese:
For foreign runners:
- Membership and cardholder of a foreign Sport Federation, IAAF affiliated.
- RUNCARD FIDAL holders with a medical certificate for athletic competition. A copy of these documents must be sent to the organizers for the registration.
Fino a qui tutto bene, in pratica corrisponde a quanto specificato nella versione italiana del regolamento. Ma poi si aggiunge:
Runners with no CARD still can make the registration; in this case their finish time will be shown in the general result list but not in the official race classification.
Come si può vedere si accettano atleti tesserati, possessori di Runcard ( standard o in versione EPS) ma anche quelli che non hanno alcuna tessera, con la postilla che essi non verranno inclusi nella classifica ufficiale. Ciò presuppone che esistano due diverse classifiche, quella generale e quella ufficiale. In realtà se ne legge solo una, che comprende tutti, inclusi gli stranieri a qualunque tipologia essi appartengano. Questa modalità ha funzionato davvero, infatti gli stranieri in questa manifestazione sono più che raddoppiati rispetto al 2015: sono stati 1100, anche se forse tale numero include la mezza e le altre distanze previste nel programma.
Quindi l’esperienza favorevole, con esiti davvero positivi, viene ripetuta in occasione della prossima gara della VeronaMarathon, la Giulietta e Romeo Half Marathon, dove si trova il medesimo regolamento; resta il dubbio sulle classifiche “generali” e “ufficiali” , ma evidentemente deve andare a bene a tutti, compresa la nostra Federazione di atletica leggera, al punto da avere assegnato a Verona il prossimo campionato italiano master e assoluti di maratona.
Ora altri organizzatori potrebbero seguire la stessa strada, in particolare quelli di manifestazioni ad alto valore turistico per la località di svolgimento, e quindi molto appetibili per podisti/turisti stranieri. Tuttavia sarebbe davvero opportuno che la Fidal si esprimesse su questa soluzione. Ovviamente spazio agli organizzatori se riterranno di farci conoscere le loro argomentazioni.