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Ammettiamolo, Kalenji (distribuita in Italia da Decathlon) di strada ne ha… corsa da quando si è inserita nel running, sono ormai lontani i tempi in cui lanciò la Kiprun 5000, scarpa che nelle intenzioni doveva sfidare la Gel-Kayano di Asics e invece le cose non andarono proprio bene… oppure con la Inspid, vietata alle donne, perché non disponibile per il gentil sesso.
Di passi ne ha fatti, ad esempio adesso sono disponibili mezze misure, cosa normale per i grandi brand, invece una apprezzabile novità per Kalenji.
Ora lancia, anzi rilancia, con le Kiprun in diverse declinazioni, le sigle di riferimento sono SD (short distance), MD (medium distance) e LD (long distance).
E qui merita subito di soffermarsi un attimo su questa idea di classificare le diverse tipologie di scarpe in relazione alle distanze che si corrono.
Da tempo ormai la tradizionale suddivisione in A1, A2, A3 etc sente il peso degli anni; ad esempio ci sono delle A3, generalmente intese come massima protezione e ammortizzamento per chi ha un appoggio neutro, che pesano come le intermedie , quindi le A2, come a dire che i produttori sono sempre più alla ricerca di scarpe in grado di proteggere ma anche di correre velocemente, per chi ci riesce. Il risultato generalmente si ottiene lavorando sui materiali che compongono la scarpa, in particolare l’intersuola.
In questa “rivoluzione” il runner spesso resta confuso.
Kalenji prova a lanciare la sua idea di classificazione; corri distanze brevi ? Usa scarpe SD. Corri distanze medie, ad esempio arrivi sino alla mezza? Scegli le MD. Sei un maratoneta? vai di LD. Una semplificazione eccessiva? Forse sì, perché nei consigli si tende a suggerire scarpe più protettive per chi corre più a lungo e questo è generalmente corretto (se corro più lentamente la rullata sarà più lunga e la pronazione ragionevolmente maggiore) ma non funziona al contrario. Se uno pesa 90 chili , corre lentamente e magari prona anche in maniera eccessiva, potrebbe farsi molto male a usare le SD solo perché sono indicate per le brevi distanze.
Tuttavia semplifica il processo decisionale, se le scelte vengono fatte con i suggerimenti di un istruttore oppure di un bravo commesso in corsia può andare bene; quindi importante che il personale Decathlon sia in grado di accompagnare il runner in questa importante scelta.
Veniamo alla scarpa ma non prima di aver dato qualche numero sul tester; su questo fondamentale passaggio è opportuno ripetere ancora una volta che il peso fa la differenza nella scelta ma anche ritmi di corsa,fondo stradale e caratteristiche dell’appoggio possono rendere una scarpa ottima per qualcuno e deleteria per qualcun altro. Il nostro tester pesa 72 chili, ha un appoggio neutro, corre i 10 K in 43 minuti, partecipa ad una maratona all’anno e 3-4 mezze.
La Kiprun MD oggetto della prova, hanno accompagnato il tester per circa 500 km, corsi prevalentemente su asfalto, la rimanente parte su sentieri e sterrati, anche bagnati, dove ha mostrato ottime doti di stabilità, nonostante un battistrada con grip limitato. Pesa 350 grammi nella misura 45.
Le sensazioni iniziali di scarpa un po’ rigida permangono anche dopo molti chilometri, anche se la scarpa “fascia” bene il piede e non ha procurato alcun problema di vesciche
Il differenziale antero – posteriore, comunemente chiamato drop (il dislivello tra avampiede e tallone) è di 10 millimetri, quindi siamo nella media, tra tendenze più o meno modaiole (drop ridotto, scarpa quasi piatta) e concetti costruttivi tradizionali, dove si prevede uno “sbalzo” di 12-13 mm.
La scarpa fornisce una buona sensazione di protezione e ammortizzazione, anche dopo circa 500 chilometri, il che farebbe pensare ad una durata complessiva superiore alla media. La valutazione comunque non dovrebbe essere fatta sul consumo del battistrada, dato che l’utilizzo di materiali particolarmente robusti indurrebbe a considerare la scarpa ancora valida, bensì sulla capacità nel tempo di proteggere realmente, questo avviene sopratutto grazie all’intersuola.
Una cosa un po’ più complicata da capire, a meno di non possedere un’ottima sensibilità.
Il risultato del buon compromesso tra protezione e spinta, a detta dei tecnici Kalenji, è dato dal K-Ring, un anello posto sotto il tallone che consente di assorbire gli urti in modo consistente ma senza penalizzare la spinta per… chi spinge.
In definitiva si può concludere che Kalenji continua la sua…. corsa, cercando di affermarsi in un settore in costante evoluzione, tuttavia tenendo presente che è parte integrante di una distribuzione multipurpose, quale è quella di Decathlon, società appunto orientata a soddisfare le esigenze di una vastissima gamma di sportivi; ciò spiega, quantomeno in via indiretta, il limitato numero di modelli di scarpe destinate al running, escludendo per ovvie ragioni quelli cosiddetti di “primo prezzo”.