Commenti e Opinioni
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I “corridori del cielo”
26 Lug, 2017
L'acuirsi della crisi economica ha principalmente scremato i folti ranghi della classe media, di conseguenza molti appassionati, praticanti di sport elitari costosi, per continuare a mantenere un fisico salutare e tonico, si sono rifugiati nel piacere della corsa, facendo così compagnia ad un numero sempre più crescente di runner neofiti provenienti dalle poltrone salottiere spinti al movimento dai nuovi programmi anti-obesità. Queste due nuove categorie di corridori hanno rinfoltito in modo esponenziale gli esigui ranghi di una generazione di podisti stagionati, lo zoccolo duro dei pionieri, quelli che attraversarono di corsa gli anni d'oro dell'Italia che "Andava" sul finire del secolo scorso. Mentre da un lato registriamo volentieri una crescita costante degli iscritti alle gare lungo lo stivale, dobbiamo altresì soffermarci anche ad analizzare i tempi e le andature medie delle competizioni, l'altra faccia della medaglia, da cui possiamo dedurre che ormai molti podisti si limitano alla sola partecipazione domenicale, tralasciando gli allenamenti settimanali per via degli impegni lavorativi e sociali sempre più pressanti. Questo fenomeno crescente, frammisto a tanta improvvisazione, ha fatto sì che il nostro mondo catturasse l'attenzione e l'interesse di pseudo manager, organizzatori, massaggiatori, venditori che, similmente ai cialtroni ambulanti del vecchio West, hanno trovato nella corsa il nuovo Eldorado sfruttando una gran massa di ingenui sprovveduti. Ed ecco fiorire ai margini delle manifestazioni una giungla di stand in cui si vende e si propone di tutto, principalmente cose inutili, poiché la maggior parte dei runner ormai ha dimenticato o forse non sa che per correre bastano solo ottime calzature tecniche, pantaloncini, maglietta e tanta buona volontà. Non esistono o devono ancora essere inventate: pozioni magiche, scarpe con le ali, orologi che accorciano i minuti, gare in prossimità del Paradiso ecc. ecc. Arrivati a questo punto penso che serva un impegno morale da parte di chi lavora da anni seriamente nel settore per dare prospettive certe e serene ad un ambiente che è sempre stato foriero di sani principi. Bisogna assolutamente fermare la mercificazione delle passioni per tornare ad un' atletica dal volto umano, fatta principalmente di corretti gesti tecnici, sudore, fatica, "pane-acqua" e determinazione. Non lasciamo che tanti finiscano bruciati dal "Falò delle vanità" altrimenti ci saranno probabilmente dei morti da piangere e comincerà così la solita caccia agli untori e alle streghe... cose già viste tanti secoli fa.