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L'esordiente ventitreenne Amos Kipruto (Kenya) vince la 22^ Maratona di Roma in 2:08.12!!
Primi 10, 6 keniani e 4 Etiopi: primo arrivato con 2.08.12 Amos Kipruto, terzo italiano Dario Santoro, Atl. Potenza Picena, atleta di Manfredonia.
Lo sport che rende felice, fa ringraziare te stesso, chi ti ha seguito nel lungo periodo di preparazione, chi ti ha sostenuto in gara, fa ringraziare a qualcuno di superiore. Se riesci nello sport riesci anche nella vita ad aiutare te stesso e gli altri.
Ecco una testimonianza di Dario Santoro: “E sono qui a raccontare la mia terza esperienza su questa distanza, ogni maratona riserva un’avventura diversa dall’altra, e ci lascia e ci insegna sempre qualcosa di positivo sia nel nostro cammino nello sport che nella vita quotidiana. Io oggi dentro di me ho un mix di emozioni, occupate in parte da quelle positive e in parte da quelle negative; scelgo di prendere la positiva perché è da lì che si parte per andare avanti. La maratona è affascinante, poi correre a Roma ancora di più: sono onorato di avere corso in una delle maratone più importanti e belle del mondo, e di essere riuscito a strappare un buon piazzamento. Ringrazio i miei sponsor che mi hanno supportato, ringrazio il mio allenatore Armando Martini, la mia famiglia, mia moglie e mio figlio, e i miei genitori che mi incoraggiano, perché con questo mix si ha la marcia in più in ogni momento; e ringrazio tutti i miei sostenitori che in questi giorni mi hanno incoraggiato e seguito come fanno sempre, grazie, grazie, grazie. La prossima volta si cercherà di dare il massimo, di fare sempre meglio: sono onorato del vostro sostegno”.
La soddisfazione nel riuscire in qualcosa è importantissima e ripaga degli sforzi intrapresi per dedicarsi ad uno sport che comporta fatica. La maratona oltre ad essere una prestazione sportiva agonistica è un’esperienza. Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, di fare la prestazione della vita, il record personale.
La preparazione per la maratona richiede un impegno notevole di tempo e di fatica fisica. Preparare una maratona diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel giorno della competizione.
Una volta fissato l’obiettivo-maratona, è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi allenamenti, alle sue sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando e quanto fatica, come fatica, come è la respirazione, come sente le gambe; è importante accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto, in modo da intervenire in tempo e rimediare, per evitare di perdere importanti sedute di allenamento e compromettere la prestazione-obiettivo. Conosciamo meglio Dario attraverso le risposte ad una mia precedente intervista.
Dario ha scoperto la passione della corsa grazie al suo professore di educazione fisica della scuola superiore: “Abbiamo iniziato a fare degli allenamenti extra scolastici due volte a settimana, vincendo il titolo regionale scolastico e approdando alle fasi nazionali”.
All’inizio c’è bisogno di qualcuno che ti indirizza, che intravede delle qualità da coltivare e poi il resto viene da solo con la passione e le emozioni che si sperimentano.
Per essere campioni c’è bisogno di essere supportati da amici, famigliari, istituzioni, e continuare a credere in quel che si fa ed andare avanti con impegno e determinazione: “I miei familiari sono i miei primi tifosi e quindi ho la loro piena ammirazione in quello che faccio!”
Ritieni utile lo psicologo dello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Penso che abbia una grande importanza, su aspetti come la capacita di avere una forte autostima e di guardare le cose che ci accadono con ottimismo, e durante le fasi negative come infortuni oppure periodi dove le motivazioni vengono a mancare”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Purtroppo sono disoccupato, ma se mi troverò avanti ad una scelta simile, sicuramente darei più importanza al lavoro; siccome purtroppo lo sport non mi dà da vivere, ho la necessità di portare avanti la mia famiglia, un figlio ed una moglie. Questo non significa che lascerei lo sport, perché lo sport è vita e fa parte di me!”
Dario ha le sue priorità, nonostante la giovane età ha già una famiglia da sostenere e quindi la priorità è un lavoro redditizio che comunque non gli precludesse la possibilità di continuare sport ad altissimi livelli.
Crederci sempre ed andare avanti, la forza di volontà, l’impegno, la passione, la costanza sono le chiavi del successo.
La maratona come metafora della vita, un passo alla volta, aumentando autoefficacia e sviluppando resilienza, attivando risorse interne ma avendo pronta anche una mano tesa a chi ti vuol aiutare. Le crisi come vengono così se ne vanno. Daje non molliamo!!