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Tra i sogni di Maddalena vi era il Passatore, 100km da Firenze a Faenza, primo dei sogni realizzati e da realizzare:
“Per ora il Passatore, poi sorpresa. Scherzi a parte ci penso subito dopo... Io sono sempre alla ricerca di stimoli non mi fermo mai, gli stimoli danno forza alla mia vita!! Mio marito dice che sono duracell mentre i miei amici mi chiamano wonder woman, spero di esserlo ancora per molti anni anche perché ho scoperto questo sport tardi non per mia decisione, per cui ora voglio viverlo appieno.”
Maddalena ha scoperto questo sport che ti rapisce, ed ora non la ferma più nessuno, infatti il sogno del Passatore è realtà, ha raggiunto il suo obiettivo ed è felicissima, come si esprime al termine della gara lunghissima ed impegnativa:
“Eccomi qui felice e contenta finalmente ce l'ho fatta un sogno avverato, che mai più prima di 3 anni fa pensavo. Testa e cuore c'erano, ci son sempre stati alla grande... la preparazione anche, ho cercato di fare quel che potevo; ma come ben sappiamo 100km sono un'infinità. In più il caldo straziante ha massacrato tantissimi: io sono partita piano come mi ero ripromessa, dovevo stare su alla Colla in 6h30', non prima, così è stato (anche perché non avendo mai fatto più di 60km non potevo sapere la reazione del mio corpo). Correre di notte al buio non è semplice... Ma la mia testa non ha mai mollato, pensava a quel traguardo... L'ho corsa da sola, volevo farla sola e così è stato, anche se per strada ho conosciuto tanta tanta gente... La mia salvezza è stata l'acqua ogni 3/4 km e il non aver avuto nessun problema muscolare: unica paura che mi disturbava mentalmente. Per questo ci tengo a ringraziare un grande allenatore e soprattutto una grande persona, Sergio Benzio: ha fatto sì che i miei problemi muscolari non mi potessero dare problemi! Grazie ancora di tutto Sergio!”
Maddalena ce l’ha fatta, una gara impegnativa, sotto il sole poi al buio; è riuscita nella sua impresa con tanti accorgimenti sia per la preparazione che in gara
Altre volte Maddalena si era sentita campionessa, di seguito spiega la sua vita sportiva.
“Diciamo che tutte le volte che termino una gara ho già vinto!! Comunque ad agosto scorso ero in ferie a Vieste, avevo notato una gara lì in zona (6 ore di Cagnano Varano); non correvo da 10 giorni, era un periodo difficile (per una recidiva alla caviglia), così mi sono iscritta sul posto. A quel punto il mio obiettivo era chiudere almeno la maratona, ma non appena raggiunti i 42km decido di proseguire, mentre mio marito che era lì con me continuava a insistere per farmi fermare. Ma mi sentivo bene, ero contenta di essere riuscita a fare per la 2a volta una maratona eppure decisi di arrivare a 50km. Alla fine termino la 6 ore chiudendo con 54.067 km e premiata come 1° donna. Quella è stata la gioia più grande anche perché l’ultimo giro l’ho chiuso con sprint che ricorderò per molti anni. Per la 1a volta vinco un trofeo, ma la gioia più grossa fu che stavo bene e la mia caviglia aveva trionfato insieme a me! ”
- Come hai scelto il tuo sport?
“Inizialmente praticavo il tiro con l'arco, poi in seguito ad un problema alla spalla non riuscivo a stare molte ore con il braccio in tensione e così ho iniziato la mia avventura da podista.”
- Nel tuo sport quali sono le difficoltà ed i rischi, a cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare?
“Cercare di non strafare, di tenere sotto controllo i valori del sangue (ferro) e le articolazioni, in particolare la mia caviglia. Devo continuare a fare esercizi di forza: tanto stretching! e grazie a quello continuo a correre e fare tante gare stando bene.”
E’ vero, in questo sport faticoso e prolungato nel tempo bisogna fare attenzione al fisico ed essere monitorati, bisogna prevenire la disidratazione e la carenza di ferro ed elettroliti, diventiamo macchine con consumi particolari da essere attenzionati per non rischiare malessere ed usura, se vogliamo durare il più a lungo possibile e nel migliore dei modi.
-Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?
“Dipende dalle gare. Durante, faccio uso di tanta acqua, sali minerali e miele, mentre prima e dopo le maratone o ultra mangio tanta pasta con verdure e una buona birra; a colazione the con biscotti integrali miele e marmellata.”
L’alimentazione è importantissima, la più varia possibile, ed in grado di colmare i serbatoi di glicogeno che andranno sempre rimboccati un po’ per volta.
-Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale?
“Il troppo caldo e afa possono contribuire ad una prestazione non ottimale, ma non mi è mai successo di ritirarmi in una gara.”
-Cosa ti fa continuare a fare sport?
“Questo sport mi ha fatto rinascere, ho ripreso prima a camminare poi a correre, per cui sto avendo tante soddisfazioni e spero ancora in tante altre ho ancora troppe cose da fare.”
-Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance?
“Mio marito in primis, poi i miei amici di corsa che mi hanno sempre sostenuta e incitata, però il pensiero positivo è quello che ti permette di andare avanti. Ognuno di loro mi fa qualcosa, anche una parola spesso fa tantissimo!”
Importante affidarsi anche agli altri e trovare in ognuno qualcosa di positivo da prendere ed utilizzare per il benessere o per la performance. Ognuno a modo suo può essere di grande aiuto per l’altro.
-Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“Probabilmente la gara della mia vita arriverà a breve... Vedrò. Comunque posso citare la mia 1^ maratona a Torino, novembre 2014, e la mia 1^ sei ore di Cagnano Varano. Ma ripeto, la gara della mia vita la sto aspettando!”
Molto positiva ed entusiasta Maddalena, alla ricerca di nuove gare per sperimentarsi e poter alzare un pochetto l’asticella delle difficoltà.
-C’è un’esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita?
“Ciò che mi dà sicurezza è il mio passato, il mio vissuto, non di sport perché non ne ho avuto il tempo e le possibilità. Ho sempre cercato di superare periodi bui della mia vita, per cui ora sono più forte è pronta a tutto!”
Si apprende dalle esperienze, superare momenti difficili aiuta ad andare avanti che sia sport o vita quotidiana. Se ce l’hai fatta una volta, ce la farai anche una seconda volta, aumenta l’efficacia attraverso il ricordo di precedenti esperienze di successo o di superamento di difficoltà. Diventi consapevole che ce la puoi fare.
-Quali meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport?
“Andare avanti e pensare ai momenti bui della vita in passato.”
Se sei riuscita ad attraversare il tunnel, ci riuscirai altre volte. Diventi consapevole che è possibile.
-I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport?
“Mio marito e la mia famiglia sono felici per me.”
-Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?
“Di sapermi tosta tenace e determinata.”
-Quali sensazioni sperimenti o hai sperimentato nello sport?
“Un po’ di ansia prima della partenza, ma poi passa tutto!”
Un po’ d’ansia ci sta tutto, trattasi di un’attivazione che può essere ottimale alla performance.
-Hai avuto l’esperienza del limite nelle tue gare?
“Trail del Gran Paradiso, agosto 2015, perchè avevo avuto problemi alla bandelletta, ma a oggi so che la mia vera gara difficile deve ancora venire!”
-Quanto al doping, c’è un messaggio che vorresti dare?
“Non mi interessa, non ci penso nemmeno: voglio divertirmi e vivere serenamente.”
- Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Mi sono armata di pazienza e buona volontà.”
-Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere?
“Nello sport penso sia normale infortunarsi specie se si corre tanto. Ma io spero di correre almeno fino a 70 anni!”.
-Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?
“Lo sport vi rende più forti e belli poi vi occupa la mente.”
Bel messaggio: più che occupare la mente a volte lo sport te la libera, ti fa elaborare e sistematizzare quello che hai in testa, ti fa trovare le giuste soluzioni ed una progettualità futura.