Commenti e Opinioni
Morte di Ponzo alla Maremontana 2013: tutti assolti
Antidoping: positivo Lahcen Mokraji, sospeso in via cautelare
Torinesi, siete pochi: state a casa!
Mezza di Palmanova in calo: perché?
-
Marco Moletto: quattro anni di squalifica
11 Dic, 2017 -
Francesca Innocenti dopo la 24 ore di Reggio
02 Dic, 2017 -
Ritorno a casa ... anzi a casetta
22 Nov, 2017 -
La FIDAL istituisce l’UCAS!
22 Nov, 2017 -
Parma Marathon: buon gusto e magia della fatica
11 Nov, 2017 -
Caso Moroni: doping o no?
31 Ott, 2017 -
Atletica incerottata verso Berlino
27 Ott, 2017 -
UTMB 2017 in cifre
20 Ott, 2017 -
Mezze e maratone Fidal: selezione seria o caos?
19 Ott, 2017 -
Panetta fa ancora il pienone
11 Ott, 2017 -
“Elite” Fidal per dimenticare Londra
30 Set, 2017 -
René Cunéaz: primo italiano a Berlino
29 Set, 2017 -
Bertone come Radcliffe…
25 Set, 2017 -
Caso Tamberi: un’altra occasione persa dalla FIDAL
23 Set, 2017 -
L’Ultra del Gran Sasso si propone…
22 Set, 2017 -
Eurini arrugginiti sull’atletica italiana
20 Set, 2017 -
Monza, una “mezza” tra corsa e nuoto
20 Set, 2017 -
Non solo Carpi: podismo modenese da Alzheimer
17 Set, 2017 -
Recensione: Jeremy Jackson, “Più veloce dei ricordi”
06 Set, 2017 -
Stipendi a pioggia per il disastro azzurro
23 Ago, 2017 -
E’ tutto merito delle endorfine?
21 Ago, 2017 -
Tutti a Barcellona
18 Ago, 2017 -
The President
18 Ago, 2017 -
La vedova Gaia
14 Ago, 2017 -
Un altro morto senza un perché
13 Ago, 2017 -
Avete perso? Consolatevi con Bragagna
12 Ago, 2017 -
I 100 metri e la Gaia retorica
06 Ago, 2017 -
Ma si continua a correre…
06 Ago, 2017 -
Vincenzo Pelliccia, supermaratoneta operaio
05 Ago, 2017 -
Ma domani si corre?
04 Ago, 2017 -
Ripensando alla Trans D’Havet 2017
03 Ago, 2017 -
L’aquilone di Luca non vola più
02 Ago, 2017 -
Fidal-Eps: urge un Azzecca-garbugli!
02 Ago, 2017 -
I “corridori del cielo”
26 Lug, 2017
Finite le Olimpiadi moderne di Atene 2004, i Greci si sono accorti di avere le casse talmente vuote che più vuote non si può e sono corsi ai ripari. Per ripianare il debito hanno requisito anche la botte di Diogene e l’hanno messa all’asta (come qui da noi fanno le banche con gli appartamenti dei mutui non più onorati).
Fatto il pieno alla lanterna (unico suo bene), Diogene si è messo in viaggio alla ricerca di una nuova sistemazione. E’ venuto in Italia perché alcuni zingari tapascioni gli avevano raccontato di un’Italia senza medaglie atletiche, di caccia alle streghe sportive, di una caverna della felicità più vuota delle casse greche e senza neppure una medaglia/paravento per nascondere il nulla che la riempiva, epperciò confacente al suo stile di vita.
Salì su un barcone (non si sa quale rotta della speranza abbia seguito) e giunse in Italia accasandosi, in modo precario ma per lui normale, nella caverna sfitta. E’ lì che lo incontro, imbronciato più del solito, esageratamente stizzito.
“Ciao Diogene. Viaggiato bene? Come ti va? Già scazzato come tua abitudine?”.
“Come si fa a non incazzarsi. Con le vostre superballe, voi italiani prendete in giro il mondo intero. Durante la traversata mi son sentito più filosofo del solito e ho pensato tanto. Ho deciso di cambiare target: con la mia lanterna non cerco più l’Uomo, ma d’ora in avanti cercherò la Verità. Spero di trovarne un po’, qui in Italia”
Reprimo uno sghignazzo galattico. Anche i filosofi toppano e raccontano barzellette surreali ma non è bello, per questo, ridergli in faccia. E continua: “Intanto cominciamo male. Mi è stato detto che la caverna è vuota e invece ci ho trovato una bicicletta. Non mi serve, non so che farmene. Mi altera il solo vederla. C’è scritto sul cannotto Legnano. Che vuol dire?”
“Diogene, fai il bravo, calmati. Dovrebbe essere la bici da corsa di Gino Bartali. Se te l’ha portata qui, è per rendere omaggio al tuo pensiero critico. Anche lui era critico quanto te. Prendila come un gesto di amicizia. Quando gareggiava, lui toscanaccio ruspante, pensava che … l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare… anche quando vinceva! Carriera sportiva lunga, vita altrettanto lunga. E’ ‘andato avanti’ senza aver visto nulla di nuovo, nulla di… rifatto.”
Penso che di rifatto, da noi, ci sono solo alcuni attributi femminili. E che ora ci provano con la Costituzione… Mi distoglie dal pensiero un brontolio:
“E sto guanto nero che ci fa sul sellino?”
“Se cerchi bene, nella caverna dovrebbe esserci anche una scarpa chiodata. Se la trovi, è un altro omaggio che ti fa un grande della velocità: Tommy Smith, negro americano che alle Olimpiadi del Messico salì sul podio dei 200 senza scarpe e con la mano guantata a prendersi la medaglia d’oro. Criticava la nazione americana per come trattava i suoi cittadini neri: buoni solo per gli stadi e le trincee. Oggi gli americani hanno un Presidente nero e i neri americani continuano a vincere in moltissime discipline; oggi non muoiono in trincea perchè le trincee non ci sono più. Ma continuano a morire per le strade. E visto che sei nel cuore di tanti campioni dello sport (e della critica) credo che ti arriverà l’omaggio di un guantone da boxe. Te lo manderà (con un po’ di ritardo, soffre di Parkinson) Cassius Clay che, nel pieno del suo fulgore sportivo rifiutò di andare in trincea in Vietnam, criticando così il modo con il quale il suo Paese intendeva dominare il mondo. Gesto inutile, visto con il senno di poi: ora gli USA dominano il mondo da Wall Street.”
Gliela racconto lunga e soave, ma pare non mi ascolti: sfoglia pagine di un trattato di filosofia alla ricerca di qualcosa. Vorrei concludere il mio pensiero e lo incalzo:
“Vedi caro Diogene, cinquant’anni di progresso hanno messo a nanna la memoria popolare cancellando di fatto questi atti di ribellione, questi pensieri di critica al sistema tout court ma soprattutto al sistema sportivo. Nei secoli, sopravvive solo il tuo criticismo.”
Diogene gira le pagine convulsamente. Si ferma di botto.
“Ecco. Trovato il capitolo giusto, quello che cercavo: cretinismo parlamentare”
“Diogene, ho detto criticismo non cretinismo. Ripeto: criticismo. Che ci azzecca il cretinismo? E poi: parlamentare?”
“Scusa, mi è stato detto che entro fine anno lo sport italiano andrà alle elezioni. Se anche questa non è una delle vostre solite balle, vedrai che ci azzecca. Ed ora vatti a fare l’aperitivo e lasciami in pace, che devo studiare il pensiero dei miei colleghi tedeschi. Ne riparliamo tra qualche settimana.”
Lo lascio e lo saluto dicendogli che al Bar dello Sport c’è un Cartizze anche per lui. Già pagato.