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1. Dunque: la Maratona d’Italia ha preso le distanze dal presunto vincitore, squalificato 24 ore dopo essere stato incoronato. Con un comunicato datato 10 ottobre, ma diffuso solo nel pomeriggio dell’11, ha dichiarato, in un italiano un po’ zoppicante:
Con riferimento a quanto disposto dal Tribunale Nazionale antidoping del Coni che in data 10 ottobre ha diramato il comunicato di squalifica di 4 anni con decorrenzadal 10 ottobre 2016, dell’atleta JAOUAD ZAIN (portacoli [sic] della LBM Sport Roma e vincitore della 29^ edizione della Maratona d’Italia del 9 ottobre, già vincitore anche della Maratona di Reggio edizione 2015, della Maratona di San Valentino 2016 nonché di altre importanti corse di maratona su territorio nazionale) invalidando i risultati conseguiti dal 23 novembre 2015.
L’organizzazione della Maratona d ‘Italia condanna il gesto dell’atleta procedendo alla sua esclusione immediata dalla classifica generale come disposto dalle Autorità sopraccitate e insieme ai comuni che hanno patrocinato l’evento, Maranello, Formigine, Modena, Soliera, Carpi e la Regione Emilia Romagna, valuteranno se avviare azioni legali finalizzare a tutelare l’immagine dell’Organizzazione, degli Enti e di tutti gli Sponsor che hanno negli anni contribuito alla crescita della manifestazione.
La seconda parte del comunicato ha già destato le ironie dei blog: dove starebbe la “crescita della manifestazione”, che ogni anno perde il 20% dei partecipanti? E il comune, poniamo, di Soliera quale danno potrà aver subito, tale da giustificare le spese per un avvocato? Quale sia poi il “gesto dell’atleta” da condannare non è precisato: la squalifica non è “gesto” suo. L’esclusione dalla classifica non spetta a Carpi ma era già stata decisa da autorità superiori: semmai, non è precisato se gli organizzatori richiederanno indietro i premi (una forma di formaggio era citata nel sito, chissà se era tutto) e gli altri bonus che probabilmente gli sono stati erogati, data l’enfasi con cui avevano presentato il neo-iscritto nel comunicato di sabato 8 ottobre.
A questo proposito qualcuno si chiede pure: ma se Zain è stato squalificato lunedì, da quanto era in corso il procedimento? E non lo sapeva nessuno, neppure gli organizzatori carpigiani che lo stavano ingaggiando (o, nella migliore delle ipotesi, ne stavano accettando l’iscrizione, con tanto di doverosi controlli su tesseramento ecc.?). Già Paolo Pera, in un tempestivo post su Podisti.Net di lunedì, aveva segnalato: Decisione presa da tempo, se il Coni l'avesse comunicata rapidamente si sarebbe evitata la farsa!
Da incompetente, ho chiesto il parere a Sebastiano Scuderi, che oltre a preparare l’articolo pubblicato qui sotto, sulla questione-processi, ci informa del gioco di scatole cinesi in vigore:
Il CONI dovrebbe inviare le sentenze alle Federazioni competenti appena vengono pronunciate, sappiamo che non è così.
Sul sito del CONI dovrebbe essere rintracciabile tutto l'iter dell'atleta squalificato, ma non è facile andare a visitare i siti del CONI e della FIDAL (e non solo).
Le Federazioni dovrebbero pubblicarlo sul proprio sito e, soprattutto, avvisare i Comitati Regionali e questi il GGG, che DEVE accertare il diritto di un atleta alla partecipazione alla manifestazione.
Da quando è entrato in campo SIGMA mi sono sempre battuto perché fosse l'unico strumento utilizzabile per le iscrizioni, in quanto riporta tutti i dati dei tesserati, compresa la data di scadenza della visita medica ed eventuali sanzioni; se l'organizzatore opta per le iscrizioni in proprio, deve mettere a disposizione del Delegato Tecnico la lista degli iscritti almeno 24 ore prima della manifestazione segnalando i casi da accertare.
Nel caso in questione l'organizzatore è passibile di una sanzione pari a mille euro: non penso, quindi, che fosse a conoscenza della squalifica, trattasi come sempre di scarsa comunicazione. Con un Delegato Organizzativo della FIDAL (competente) affiancato all'organizzatore si sarebbe evitata questa figuraccia.
Vorrei sottolineare un aspetto poco noto, i risultati delle gare sono sempre da considerarsi "ufficiosi", devono essere ratificati entro 48 ore dal Fiduciario Giudici Regionale; è chiaro che nelle gare della domenica non si possono aspettare due giorni per effettuare le premiazioni, e data la scarsa entità dei premi non è un problema; ma le manifestazioni importanti come le maratone e mezze maratone dovrebbero essere premiate entro la settimana successiva, almeno per i premi consistenti, altrimenti sarà difficile mettere il sale sulla coda del "furbo" di turno.
2. Ma non basta: altri partecipanti, e spettatori della differita televisiva, hanno rilevato che la vincitrice Patrizia Donato ha corso praticamente tutta la gara (tranne il primo e l’ultimo km) con tanto di auricolari. Lo si vede bene anche nelle foto di Morselli, ad esempio Partenza n. 77, n. 353, Ultima parte n. 167. Ci si chiede: ma gli auricolari non erano vietati in quanto equiparati al doping?
Risposta: sono stati vietati, ma non lo sono più. Una confusa, e – tanto per cambiare – sgrammaticata circolare della Fidal, senza rispetti per il congiuntivo, specifica la retromarcia:
A seguito delle recenti modifiche al Regolamento Tecnico Internazionale disposte dalla IAAF ed in vigore dal 1° Novembre 2015, si è avuta l’opportunità di presentare uno specifico quesito allo Chairman del IAAF Technical Committee e, sulla base della risposta pervenuta, si precisa quanto segue:
A far data della presente comunicazione, la Regola:
144.3 E’ considerata assistenza:
(b) Possesso o l’uso nel luogo di gara di registratori video o a cassetta, radio, cd, radio trasmittenti, telefoni mobili o espedienti simili.
deve essere applicata e riferita esclusivamente alle manifestazioni in pista (stadia) siano esse indoor o outdoor.
La stessa, quindi, non è applicabile a qualsiasi manifestazione no-stadia salvo che trattasi di manifestazione no-stadia di campionato (a qualsiasi livello) ove è istituita una Camera d’Appello per il controllo preventivo degli atleti.
Il Comitato Tecnico della IAAF è stato investito dell’argomento e le precisazioni verranno incluse nella prossima edizione del RTI o anche prima, nel caso se ne ravviserà l’urgenza.
“Salvo che trattasi di manifestazione no-stadia di campionato (a qualsiasi livello)”.
Ma Carpi, nel suo comunicato del 27 settembre, aveva scritto di organizzare:
ancora il Campionato di Categoria Maratona d’Italia OPEN Amatori - Master
sulla distanza di Maratona Km 42,195 cui potranno partecipare tutti gli atleti, nessuno escluso, regolarmente iscritti alla corsa sulla massima distanza.
Campionato di che, non è chiaro, dato che i “veri” campionati amatori-master Fidal sono abbinati alla maratona di Ravenna del mese prossimo. Campionati Open cioè Fidal+Eps? Ma gli iscritti ai soli Eps erano esclusi dalla partecipazione a Carpi, salvo che non facessero la RunCard (sebbene, come ho già scritto, corra voce che si siano volentieri chiusi due o tre occhi).
E poi, se la Fidal cita le gare di “campionato (a qualsiasi livello)”, come quelle in cui le cuffie sono vietate, allora andavano vietate anche a Patrizia Donato? E se non lo si è fatto, bisogna squalificarla?
Poveri noi, se cominciamo con le squalifiche… anche il “tetto” dei 400 arrivati traballa!
3. Per consolarsi, Carpi può dire (come, purtroppo, tutti gli anni) che i partecipanti erano di più degli iscritti. Dalle foto fatte in partenza da Morselli, risultano aver corso senza numero gli eroi delle foto n. 476-477 (uno solo), 544 (una coppia), 596 (due allegroni), 608, 626 (ha una maglietta della maratona di Carpi di 5 anni fa, forse l’aver pagato allora lo esonera dal pagare adesso). Ce n’è un altro nell’ultimo gruppo di foto, n. 160-161.
Ne conosco solo uno (non dirò chi), e non lo vedo nelle classifiche di nessuna delle tre competizioni. Ma via! Siamo innocentisti! Diciamo che i suddetti avevano tutti il loro pettorale, poi sentendo freddo hanno indossato un soprabito sulla maglietta dove il pettorale era spillato, e ai rispettivi traguardi, come la Donato si è tolta le cuffie, così loro si sono tolti la blusa e hanno mostrato il legittimo pettorale. Si spera, non fotocopiato da quello di un’edizione precedente.