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Si chiama "Breaking 2" l'iniziativa sponsorizzata dalla Nike di correre la maratona all'autodromo di Monza con l'obiettivo di abbattere il muro delle due ore. L'ambizione, più che favolosa, al momento è favolistica, ma gli organizzatori paiono proprio crederci. I candidati al record sono per ora tre atleti: il keniano Eliud Kipchoge assieme all'eritreo Zersinay Tadese e all'etiope Lelisa Desisa. Tutti pluri-titolati sulle lunghe distanze e autori di tempi cronometrici eccellenti su varie distanze, maratona compresa. Breaking 2 non ha ancora una data fissa, ma si dovrebbe svolgere all'alba di un giorno di maggio in cui dovranno combaciare forma fisica e meteo, lungo l'anello del Gran Premio di Formula 1. La pista di Monza, il tempio della velocità certificato Iaaf, misura 2.405 metri. I maratoneti lo dovranno girare oltre 17 volte per compleatare i canonici 42km e 195 metri. Tanto per cominciare, ieri l'altro il tracciato dell'autodromo è stato collaudato con una prova sulla mezza distanza, che i giornali hanno già bollato come "primo test riuscito", il 59'17" ottenuto da Eliud Kipchoge sui 21km e 97 metri. Che con le debite proporzioni, per la fatidica ora 59' e 59" nel mirino per la distanza olimpica tra soltanto due mesi, è come proporre un test da 1h28' per un amatore che sogna le 2h59'59". Un sogno, appunto.
Il plotone di lepri che ha accompagnato il terzetto di candidati al primato è stato per buona parte di gara dietro il vincitore, ma l'importante era fare colore e non far notare il flop cronometrico di Lelisa Desisa, finisher in 63 minuti (proiezione da 2h08'). Colpa del vento, dicono, che ha sferzato le sagome volanti dei maratoneti nonostante la boscaglia tutt'intorno avrebbe dovuto fare da scudo, oltre che da unico spettatore lungo il circuito. Detto ciò, Nike e il team di supertecnici che lavorano all'impresa di portare i tre atleti al top della forma, cureranno ogni aspetto: dalle scarpe ultra-leggere ai pantaloncini personalizzati-elasticizzati copri-coscia, senza dimenticare l'allenamento, l'alimentazione, le ore di sonno e il casting di lepri candidate ad aiutare i magnifici tre nell'impresa. Per caricare il progetto di pubblicità, la Nike fa trapelare nulla e tutto sui piani per realizzarlo. Pare che stiano pensando a un turn-over di lepri da inserire a gara iniziata, tipo dal quinto e dal decimo giro del circuito, quando i migliori kamikaze della distanza intera avranno già corso 25 chilometri in meno di 1h12' e passato la mezza maratona in un'oretta netta senza fiatare. Parliamo di indiscrezioni non confermate, in barba al regolamento che prevede lepri solo da inizio gara fino a un tot.
Per ora gli scrupoli mancano solo negli annunci, e il (loro) futuro corre solo sul tavolino delle scommesse: dovrà filare tutto liscio a 2'50" per chilometro moltiplicato per 42 chilometri suddivisi in 4 frazioni da 10 in 28'20", compresa quella più "facile" dal 30esimo al 40esimo. Prima di chiudere in 5'56" gli ultimi 2.195 metri a ritmo di 1h59' e rotti bisognerà trovare specialisti dei 10 mila metri in grado di correre in 28'20"sull'asfalto del circuito per reggere il ritmo dei candidati finisher. In Italia non ne abbiamo, ma pare non sia un problema visto che l'impresa Breaking 2 è già tutta a regia straniera. Monza appare la candidata ideale alla ricerca del record per la sua bassa altitudine sul mare, per la latitudine media e temperata, e per la sua collocazione nel luogo simbolo della velocità. La vicina Milano fu già teatro di un record su strada, quello di Moses Tanui alla Stramilano del '93, primo uomo sotto l'ora nella maratonina (59'47"). L'intemedia Sesto San Giovanni fu teatro di record dei marciatori Brugnetti e Perricelli (10km e 30km). Siccome non c'è due senza tre, eccoci a Monza a credere nel sogno di due mezze corse tutte d'un fiato in meno di un'ora cadauna. Il mondo della Formula 1 non pare rispondere all'allegra provocazione-spot della Nike. Dunque niente bolidi rossi sui circuiti di Tirrenia o sulle piste ciclabili di Livigno. Per ora Breaking 2 colpisce solo il mondo dei tapascioni, che non si sa bene se potranno (potremo) assistere all'impresa dalle gloriose tribune vista parco. Le cuffie musicali per gli atleti sono proibite perché considerate doping, invece i bonghi che trasformeranno il parco brianzol-manzoniano in un'allegra giungla a bordo circuito no. Come del resto le band di New York. Quanto al capitolo ristori siamo sempre al mistero: nelle maratone regolari sono ogni 5 chilometri, qui un solo ristoro nell'autodromo si presenterà ad ogni giro di pista, in meno di due chilometri e mezzo.
Insomma, Breaking 2 è al momento una straordinaria mossa pubblicitaria camuffata da notizia. Non dimentichiamo che il record mondiale attuale di maratona è stato realizzato a Berlino in 2h02'58" alla media di 2'54" per km. Qui ci dicono che Kipchoge e co. correranno 4 secondi più veloci ogni mille metri, senza avere nelle gambe un primato nella mezza distanza sotto i 58'. Io azzardo che non potrà succedere. Credeteci voi.