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A Ville sur Sarre (AO), domenica scorsa 16 luglio, si è disputata la “Pointe de Chaligne Skyrace” organizzata dal Comune di Sarre, dalla Proloco e dall’ANA.
Sul sito si legge, tra l’altro: “…è una gara di corsa in montagna che si svolge in salita di 6 km con 1400 metri di dislivello”; “Cronometraggio con chip a cura di Wedosport”, “premiazione dei primi tre atleti maschi e femmine”; richiesto il “possesso di certificato medico sportivo per attività agonistica”.
Nulla di strano che il giorno della gara siano arrivati a Sarre i Carabinieri del NAS, inviati dal Ministero della Salute, per un controllo antidoping per i primi 4 classificati maschi e femmine, in ottemperanza alle norme sulla tutela sanitaria.
Come si rileva dal comunicato dell’organizzatore, è stata data la massima collaborazione e indicato il luogo dei prelievi presso l’Hotel des Salasses a Ville sur Sarre in zona partenza, con comunicazione agli atleti in zona arrivo.
Nadir Maguet dell’Esercito, il vincitore, ha confermato che all’arrivo erano stati avvisati del controllo, e si è presentato regolarmente come tutti gli altri; unico assente Marco Moletto, secondo arrivato a 59”, tesserato FIDAL dell’Applerun, ma iscritto come “Team La Sportiva”.
Dopo la notizia del mancato controllo, apparsa su “Aosta Sera”, e il can can mediatico conseguente, Moletto si è giustificato parlando di buona fede; così dalla sua pagina Fb:
“Quando vengo informato che l'elicottero non ci avrebbe portato e nessuno ci avrebbe scortato come previsto per regolamento sono sceso in fretta dalla montagna per recarmi subito a valle, incombendo pure in un piccolo sbaglio di strada ma fortunatamente recuperato con un taglio nei prati e nei boschi… Siccome son venuto alla gara di fretta per un impegno cerco il luogo dell'antidoping, forse pensandoci a mente fredda con un po' troppa superficialita' lo ammetto... non vedendo da parte mia dove realmente potesse essere il controllo, visto che non mi era stato comunicato dove fosse e dove dovevo recarmi, vado verso la macchina per cambiarmi e alche' prendo il cellulare mando un sms all'organizzatore avvisandolo che sarei andato via per un impegno e andai”.
Aggiungendo che d’altra parte la corsa era una festa di paese, una gara non ufficiale non organizzata dalla Federazione, e che chi lo conosce sa che non è un dopato.
Vedremo gli sviluppi della questione, ma stando ai regolamenti le speranze di farla franca sono ridotte al lumicino. Passa in secondo piano il fatto che la gara non era omologata dalla FIDAL, ma solo dalla FISky, e per iscriversi non era necessario nessun tesseramento, ma solo un certificato di idoneità sportiva agonistica. Dunque, in base all’articolo 21 del Regolamento Organico FIDAL, i tesserati FIDAL non sono autorizzati a partecipare a gare non approvate dalla FIDAL, o autorizzate in base alla Convenzione con gli EPS, né sono coperti dall’assicurazione sugli infortuni; e possono essere deferiti agli Organi di Giustizia Federale.
Ma ben più grave è la violazione delle norme antidoping, nello specifico il “rifiuto o mancanza senza giustificazione di sottoporsi alla raccolta di un campione dopo una notifica”. La sanzione prevista è due anni di squalifica, che possono diventare quattro in caso di dolo. Alla squalifica si aggiunge l’annullamento del risultato e, quindi, nel caso, Moletto dovrà consegnare il premio ricevuto al terzo classificato, che darà il suo al quarto.