Commenti e Opinioni
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Il 24 marzo 2013 si svolgeva sulle colline del loanese il Trail Maremontana “dalla sabbia alla neve”, su tre distanze, 60, 45 e 20 km, con un tempo da lupi tra pioggia e raffiche di vento. Purtroppo avvenne quello che nessuno vorrebbe mai capitasse: l’ ex calciatore di Cesena, Reggiana, Spezia, Savona, e del Modena di serie A 2002-2004, Paolo Ponzo, 41 anni, si sentì male e morì per arresto cardiaco irreversibile. I soccorsi furono i più tempestivi possibile, ma l’elicottero non riuscì a levarsi in volo.
Dopo due anni di indagini furono rinviati a giudizio per omicidio colposo il direttore di Maremontana Antonio Ghilino, l’organizzatore e responsabile del percorso Roberto Franchelli e il medico di servizio Daniele Sciuto.
Finalmente è arrivata la sentenza, che assolve tutti gli imputati perché il fatto non sussiste.
Il malore è stato causato da una cardiomiopatia ipertrofica al ventricolo sinistro, asintomatica, cioè una patologia sconosciuta unita allo sforzo fisico. Le condizioni meteorologiche avverse non hanno avuto alcuna influenza: “sarebbe successo anche col sole” ha detto il medico legale.
Non sono state rilevate neppure carenze organizzative, i soccorsi sono arrivati dopo 15’ con l’effettuazione di manovre di rianimazione cardiopolmonari, e il defibrillatore impiegato dopo 34’ non poteva nulla contro la malformazione riscontrata.
Infine è stata esclusa anche l’ipotermia.
Si conclude così una vicenda dolorosa e drammatica, che purtroppo può sempre capitare, perciò è importante predisporre un’organizzazione efficiente al massimo; quel giorno ci fu un numero elevato di ritiri, che furono gestiti perfettamente come prevedeva il piano di soccorso validato dal 118.
Restano il dolore per la prematura scomparsa di un atleta di soli 41 anni e i quasi cinque anni di sofferenza degli imputati, un tempo troppo lungo e costoso.