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Commenti e Opinioni

Morte di Ponzo alla Maremontana 2013: tutti assolti

16 Dicembre, 2017 Sebastiano Scuderi
Il 24 marzo 2013 si svolgeva sulle colline del loanese il Trail Maremontana “dalla sabbia alla neve”, su tre distanze, 60, 45 e 20 km, con un tempo da lupi tra pioggia e raffiche di vento. Purtroppo avvenne quello che nessuno vorrebbe mai capitasse: l’ ex…

Antidoping: positivo Lahcen Mokraji, sospeso in via cautelare

16 Dicembre, 2017 Pasquale Venditti - Redazione Podisti.Net / Sebastiano Scuderi
La Prima Sezione del TNA ha provveduto ad accogliere, in data odierna, un’istanza di sospensione cautelare proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, in relazione all’atleta straniero Lahcen Mokraji (tesserato FIDAL), riscontrato positivo al Clenbuterolo a…

Torinesi, siete pochi: state a casa!

15 Dicembre, 2017 Sebastiano Scuderi
Tempi duri per il podismo torinese: la gara più importante di domenica 10 dicembre era senza dubbio la Royal Half Marathon di Enzo Caporaso, anche se nel 2016 aveva dovuto subire la concorrenza di Un Po di corsa, raggranellando solo 209 classificati contro i…

Mezza di Palmanova in calo: perché?

15 Dicembre, 2017 Gianni Panfili
Dopo un mese dallo svolgimento della mezza maratona di Palmanova (UD, 19 novembre), mi trovo a fare delle riflessioni sulla gara. Giunta ormai alla 15^ edizione, nata come una mezza tra le tante altre, piano piano ha trovato uno spazio importante nel mondo…

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Leggendo il bell’articolo di Rodolfo Lollini, “La legge FIDAL non è uguale per tutti", mi è venuta in mente la figura di Renzo furioso dopo il burrascoso incontro con Azzeccagarbugli, e mi sono chiesto se in realtà è la legge in generale a non essere uguale per tutti.  

 

Pantani era l’unico dopato del Giro d’Italia? Enzo Tortora era veramente uno spacciatore di droga? Dopo anni sappiamo che è stato assolto, questo non per giustificare gli errori, che ci sono, ma perché ho presente l’invettiva di Fra Cristoforo proprio a Renzo: “Ma tu verme della terra, tu vuoi fare giustizia! Tu, lo sai, tu, quale sia la giustizia?”

 

Sul sito federale ci sono tutte le sentenze emesse e le motivazioni e sono andato a consultare il “caso Mirra”.

 

Tralascio il riferimento ai vari articoli  del Regolamento di Giustizia (del CONI) e vengo ai fatti: “Poiché, in occasione della 44^ edizione della gara podistica 100 km del Passatore svoltasi il 28 e il 29 maggio, alla quale Domenico Mirra partecipava col pettorale 888, alterava artificiosamente lo svolgimento e il risultato della stessa gara: segnatamente saliva su un’auto e si faceva trasportare per la parte centrale del percorso, poi vantandosi del tempo effettuato e irridendo i concorrenti che avevano effettuato la gara podistica regolarmente.”

 

Anch’io  nelle due edizioni del Passatore alle quali ho partecipato ho visto podisti salire su un’auto appena dopo i controlli e, francamente, se poi mi avessero preso in giro, non li avrei denunciati, ma presi a pugni.

 

A Mirra sono stati inflitti due anni di squalifica essendoci l’aggravante di essere un Giudice; alla Società responsabile oggettivamente, secondo Statuto, del comportamento del suo atleta è stata inflitta la sanzione pecuniaria ridotta di un terzo per aver preso subito provvedimenti nei confronti del suo tesserato.

 

Sul sistema di giustizia della FIDAL ho già espresso parere negativo: dovrebbe essere decentrato e con procedure più snelle.

 

Ci vorrebbe un “disboscamento” delle norme inutili e velleitarie; gli esempi potrebbero andare avanti per molte pagine, ma penso che basti questo: l’obbligo d’indossare la maglia sociale; come  si può pensare di controllare tutti i 13000 partecipanti alla Maratona di Roma, o anche semplicemente i  300 di una gara media? E poi come incassare le multe relative? Addebitandole alle Società? Ineccepibile burocraticamente, ma provate a farlo.

 

Esistono poi condizioni oggettive di difficile soluzione: in pista tutto è sotto controllo, è facile sanzionare una partenza falsa o un’invasione di corsia; sulla strada è praticamente impossibile controllare il comportamento di tutti gli atleti per tutto il percorso, anche solo dieci chilometri.

 

Nella mia quarantennale esperienza, ho visto alla Maratona di Torino podisti prendere il tram all’inizio di Corso Francia e scendere a Porta Nuova, guadagnando almeno quattro chilometri.

 

Il piacere dell’onestà, splendida commedia di un altro grande della letteratura italiana, Luigi Pirandello, sarebbe il vero antidoto per questa società ipocrita e disonesta, la vera garanzia che la legge, tutta la legge, sia uguale per tutti (e non solo i fessi, come diceva mio padre buonanima).

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