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Devo essere orgoglioso. A un mese dall’uscita del mio “articoletto comparso su Podisti.Net”, questo non solo appare in testa alla classifica dei più letti del mese (scorso), ma continua ad essere commentato.
E il sottoscritto, che da settimane guarda in avanti e si occupa della prossima corsa, è invitato a guardarsi indietro. Dato che qualche suo lettore, sentendosi tirato in ballo (anche se non lo era stato), si autodenuncia pur di avere uno spazio nel paradiso giornalistico dei podisti.
Un po’ come in certe trasmissioni televisive, dove la gente va a dire “Sì! Sono un cornuto! Anche se nessuno l’ha detto, bisogna che tutti lo sappiano!”.
Curioso è che l’autodenunciante e replicante (che io proprio non avevo citato), dopo aver esaurito la sua scorta di aggettivi qualificativi (“stizzose e offensive, arbitrarie e presuntuose, verità evidente ed assoluta, insolenti ed aberranti categorizzazioni, senescenza acida e mal digerita”), e dopo essersi chiesto “cosa rispondergli, ammesso che fosse proprio il caso?”, concluda con “no, non dovevo intervenire, non ne valeva la pena”, basta “scuotere la testa e aprire le braccia in segno di sconforto”.
Eppure, dopo aver così saggiamente argomentato, ecco che accende il computer e manda in copia carbone la sua replica a tutti i siti di sua conoscenza (su “Modenacorre” è giù uscito da dieci giorni). C’è diritto di opinione, no? Non solo per il “depositario d'una verità evidente ed assoluta”, ma anche per quelli che, essendo stati scoperti con le dita nella marmellata (cioè a correre senza pagare il biglietto), farfugliano le loro scuse aggirando accuratamente il motivo del contendere, l’unica “verità evidente ed assoluta” che attribuisco non a me solo ma a tutte le persone perbene.
Cioè che se vuoi usufruire di un servizio paghi quello che l’erogatore di questo servizio chiede; altrimenti non ne usufruisci.
Ma tutto questo è aggirato (almeno, fra tutti i portoghesi cappellati nei pezzi precedenti, uno – forse il più nobile di tutti, per la carriera onorata che ha svolto, Libero da Mirandola – ha ammesso di aver corso senza pettorale, aggiungendo di non sapere se ha fatto bene o no).
E visto che mi si rinfacciano le “citazioni manzoniane, anche se un po' tirate per i capelli”, ne aggiungo una tirata per i peli della barba:
“Tu vuoi saper s’io parto / tu vuoi saper s’io resto: / sappi, ben mio, che questo / non lo saprai da me”.
Insomma, signor Giorgio che ha “passato parte della vita a confutare nella pratica” ecc., ce lo dici se hai pagato o no? E perché non hai pagato?
“Vuoi ch’io dica perché non lo dico? / Ma lo dico (o destino inimico)! / Non lo dico (o terribile intrico!) / non lo dico perché non lo so!”.
E intanto, per aumentare il polverone, il replicante tira in ballo altre persone, come volesse insinuare che io le abbia incluse tra i portoghesi della Corrida. Lo smentisco categoricamente; anzi, almeno un paio delle citate hanno corso col pettorale.
Per favore: quando ti beccano a passare col rosso, non pretendere di non pagare finché non siano stati multati tutti gli altri che sono passati a tutti i semafori della città, compresi quelli che hanno aspettato il verde.
Non ragliare contro i vigili e le persone che pagano le tasse.
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